Attualità Italiana

Valentina aveva paura e voleva cambiare vita. Suo figlio resta in carcere, si cerca un complice

Dalla Sicilia le ultime notizie sulla morte di Valentina Giunta e il movente di suo figlio

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Voleva cambiare vita Valentina Giunta, voleva un futuro diverso per lei e per i suoi due figli ma il più grande, era troppo legato a suo padre, un padre che era una sorta di mito da seguire. Poco importa se in passato aveva fatto del male a Valentina, se era in carcere a scontare la sua pena. Il quindicenne non ha perdonato a sua madre la scelta di pensare a qualcosa di diverso per il domani. Sarebbe questo il movente dell’omicidio. Il ragazzo, resta in carcere, si è assunto la responsabilità dell’omicidio di sua madre ma la procura continua le sue indagini, si cerca un possibile complice, una persona che possa aver aiutato il figlio della Giunta.

Il quindicenne è stato trasferito in un Istituto penitenziario minorile.

L’omicidio di Valentina Giunta a Catania

Come detto in precedenza, la procura cerca di capire se c’è stato un complice, visto che l’arma del delitto non è stata ritrovata. E ha ancora gli abiti sporchi di sangue che indossava quando ha ucciso la mamma, non si trovano. Potrebbe esserci stata una persona che dopo l’omicidio, ha aiutato il quindicenne.

 Secondo quanto spiegano dall’ufficio giudiziario, l’ordinanza del Gip “cristallizza la ricostruzione della condotta materiale del giovane che, negli ultimi mesi viveva con la nonna paterna essendosi determinato a lasciare la casa della madre nonostante la stessa avesse mantenuto un atteggiamento protettivo verso il figlio, a fronte delle ostilità alimentate dalla famiglia del padre, detenuto da tempo per gravi reati, anche contro la persona”. 

Questi scontri, in base a quanto confermato anche dalla cugina della vittima, erano sfociati anche in aggressioni e in due  denunce, poi archiviate dopo il ritiro delle querele delle vittime.

Valentina aveva paura, pensava di lasciare la Sicilia

I familiari della 32enne temevano per la sua vita e avevano cercato di convincerla a trasferirsi lontano da Catania, in Germania, per allontanarla dal contesto violento in cui era costretta a vivere. Sua cugina racconta: “In famiglia sapevamo che correva dei rischi  e avevamo paura, per questo la incitavamo ad andare via”. Da anni Valentina viveva nell’incubo, pensando che prima o poi le sarebbe successo qualcosa e a quanto pare non sbagliava.

In questo quadro, secondo la tesi della famiglia della donna, il suo figlio più grande si era nel tempo molto legato ai nonni paterni e avrebbe sviluppato risentimento verso la madre che, a suo modo di vedere, avrebbe ‘tradito’ il padre scegliendo di tagliare i ponti con lui e con la famiglia.

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