Attualità Italiana

Aldo Grasso contro gli avvocati “mediatici ” in tv e fa anche un nome

Aldo Grasso contro gli avvocati che vanno sempre in tv e parla del caso di Garlasco

de rensis vs bruzzone

Con un articolo di oggi sul Corriere della sera, Aldo Grasso punta il dito contro quello che sta succedendo da qualche mese a questa parte. E in particolare punta il dito contro i programmi che danno spazio a un certo tipo di narrazione ma soprattutto a quelli che il critico definisce “avvocati mediatici”. Scrive oggi sul Corriere: “Mi permetto di invitare il ministro Carlo Nordio a prendere un provvedimento d’urgenza e a trasformarlo, quanto prima, in legge dello Stato“.

E ancora: “È fondamentale, per il buon funzionamento della Giustizia, che i processi vengano divisi in due categorie: quelli canonici e quelli mediatici, anche se in italiano si dovrebbe dire «mediali» (mediatici è un calco dal francese médiatique)“.

Aldo Grasso contro gli avvocati onnipresenti in tv

Continua il critico sul Corriere, dopo aver vito uno dei tanti programmi in cui si è parlato del caso di Garlasco, Filo Rosso ieri sera su Rai 3. “I processi mediali fanno curriculum: esiste l’avvocato cassazionista ed esisterà l’avvocato mediale, con tanto di biglietto da visita. Chi era il primo ospite del programma «Filorosso» condotto su Rai3 da Manuela Moreno? Ma naturalmente Antonio De Rensis, avvocato difensore di Alberto Stasi, che, come scrivono perfidi cronisti, ormai bivacca in video, mattino, pomeriggio e sera.

E ancora: “Sia chiaro, senza commettere nessun reato, se non quello di influenzare l’opinione pubblica. Quando la conduttrice gli fa presente la maldicenza, De Rensis si difende dicendo che lui è stato protagonista di altri processi mediatici (mediali, per favore) e che, immagino per non trascurare il suo lavoro, dorme solo quattro ore a notte“.

Nel suo articolo sul Corriere della sera, Aldo Grasso ha poi concluso: “Il «caso Garlasco» ha aperto e chiuso il programma con un giornalista che accusa la mancanza di un Maigret nelle indagini (chi manca, in verità, nella confezione dei programmi è un Simenon), con l’immancabile criminologa e con niente di nuovo. Ma il sangue di Garlasco fa audience“.

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