Attualità Italiana

Processo Chiara Petrolini, disposta la perizia. Il legale: “gravidanza negata”

Iniziato il processo contro Chiara Petrolini: disposta la perizia psichiatrica

abuso chiara petrolini

È cominciato davanti alla Corte d’Assise di Parma il processo a Chiara Petrolini, 29 anni, residente a Vignale di Traversetolo. La giovane è accusata di duplice omicidio premeditato e soppressione dei cadaveri dei suoi due figli neonati, partoriti in solitudine nel 2023 e nel 2024, poi sepolti nel giardino della casa di famiglia.

Durante la prima udienza, presieduta dal giudice Alessandro Conti, la Corte ha accolto la richiesta della difesa di sottoporre l’imputata a perizia psichiatrica. L’obiettivo è stabilire se Chiara Petrolini fosse capace di intendere e di volere all’epoca dei fatti e valutarne l’eventuale pericolosità sociale. La nomina dei periti avverrà il 15 settembre, giorno in cui verranno ascoltati anche i primi testimoni. La decisione è arrivata nonostante il parere contrario del pubblico ministero, Francesca Arienti, che ha comunque scelto di non opporsi formalmente alla richiesta della difesa.

Chiara Petrolini, due volti della giovane madre: capace o dissociata?

Il confronto tra le perizie già acquisite mostra valutazioni opposte: secondo quella dell’accusa, l’imputata sarebbe pienamente capace di intendere e volere; secondo quella della difesa, invece, soffrirebbe di un disturbo della personalità con tratti dissociativi.

Il legale di Chiara Petrolini, Nicola Tria, ha evidenziato come il gip, nella fase preliminare, avesse rigettato la richiesta di incidente probatorio sulla capacità psichica della giovane. Ora spetterà ai giudici decidere se la nuova perizia potrà offrire risposte più chiare. Il legale di Chiara ha anche parlato di gravidanza negata, eppure le ricerche della ragazza on line dimostrerebbero che ben sapeva di essere incinta sia la prima che la seconda volta.

La pm: “Nessun elemento fa pensare a disturbi mentali”

Pur accettando la perizia, la pm Arienti ha ribadito che “non esiste nulla nella storia clinica di Chiara Petrolini che faccia sospettare una patologia psichiatrica”. La giovane, ha detto, veniva descritta da chi la conosceva come “una ragazza modello” e non sono mai emersi segnali di disagio mentale. Ha comunque ammesso che la richiesta della difesa nasce da una legittima esigenza: capire come una persona possa aver compiuto due delitti così simili a distanza di un anno.

In aula anche l’ex fidanzato, parte civile: “Vuole sapere perché”

Tra i presenti in aula anche Samuel Granelli, ex compagno dell’imputata, costituitosi parte civile insieme ai genitori. Nessun contatto visivo né verbale è avvenuto tra lui e Chiara, ma la sua presenza è stata segnata da forte emotività. “Vuole capire chi è Chiara e, soprattutto, perché lo ha fatto. È la sua necessità umana e personale”, ha spiegato l’avvocata Monica Moschioni, legale della famiglia. Il giovane sta seguendo un percorso di sostegno psicologico e affronta il processo con grande sofferenza, alla ricerca della verità.

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