Attualità Italiana

La ragazza stuprata dal branco a Palermo: “Sono stanca” e parla di farla finita

"Mi state portando alla morte" il durissimo sfogo sui social della ragazza stuprata dal branco a Palermo

ragazza violentata palermo

E’ distrutta la ragazza che ha denunciato lo stupro subito. Ed è anche facile comprendere il perchè. Ha avuto il coraggio di denunciare quello che le è successo e di non stare zitta. Ma purtroppo, come accade spesso in questo nostro paese troppo maschilista e troppo ipocrita, i fari si sono accesi anche sulle sue azioni. Era ubriaca, se l’è cercata…E queste sono solo alcune delle più miti considerazioni che sono state fatte dopo che la ragazza, ha denunciato il branco che l’ha violentata, filmando tutto e postando anche in rete degli spezzoni.

La stessa ragazza è stata identificata e sui social, le sono arrivati migliaia di commenti con il dito puntato contro. C’è chi ha analizzato ogni suo video di TikTok per trovare una spiegazione a quello che le è successo, quando nulla può spiegare la barbarie di cui è stata vittima. Non ce la fa più la 19enne, e minaccia di compiere un gesto estremo, forse, avrebbe bisogno di un aiuto diverso, di maggiore supporto.

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Le parole della ragazza stuprata a Palermo sui social

«Sono stanca, mi state portando alle morte». Sono queste le parole che la 19enne vittima dello stupro di Palermo ha affidato ai suoi canali social in risposta a un commento che la accusava di essere stata consenziente quella sera del 7 luglio scorso. «Non ho più voglia di lottare — scrive — nè per me nè per gli altri, anche senza questi commenti non ce la faccio più». E aggiunge: «Se riesco a farla finita porterò tutti quelli che volevano aiutarmi sempre nel mio cuore».

Va anche detto che a fronte dei commenti dei soliti idioti, milioni di persone nel nostro paese si sono schierate dalla parte della giovane ragazza, manifestando, facendo sentire la loro voce. Sui social, sui giornali, in tv. Purtroppo però, in un momento di così grande fragilità, forse la soluzione migliore per questa giovane vittima sarebbe quella di smettere di leggere e di curare le ferite del cuore e dell’anima con persone specializzate che possono fornirle tutto l’aiuto di cui ha bisogno.

Nel mondo in cui viviamo, sperare che i commenti negativi, cessino di arrivare, è surreale . Come è anche poco verosimile credere che sui social, chi si “diverte” a scagliarsi contro una sopravvissuta, venga bannato.

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