Attualità Italiana

A Sirmione Nerina Fontana massacrata da suo figlio: è morta in ospedale

Nerina Fontana è stata uccisa da suo figlio a Sirmione: massacrata di botte sul balcone di casa

nerina uccisa dal figlio a sirmione

L’ennesima storia di violenza, l’ennesima donna uccisa. Una tranquilla serata a Sirmione, sulle sponde del lago di Garda, si è trasformata in una tragedia inimmaginabile quando una lite domestica tra madre e figlio ha avuto un epilogo tragico. Nerina Fontana, una donna di 72 anni, è stata brutalmente aggredita dal figlio di 45 anni, Ruben Andreoli, ed è deceduta poco dopo il tragico evento.

La lite tra Nerina Fontana e il figlio Ruben è avvenuta nella loro abitazione in via XXIV Maggio. A condividere l’appartamento c’era anche la compagna di Ruben, di origini ucraine, che ha assistito impotente alla terribile aggressione. Le speranze di salvare Nerina erano già minime quando è stata trasportata in ospedale a Brescia, ma la notizia più tragica è arrivata nella notte: Nerina Fontana non ce l’ha fatta, spirando venti minuti dopo mezzanotte.

Nerina uccisa da suo figlio: chi è Ruben Andreoli

Ruben Andreoli, un operaio incensurato, è stato immediatamente arrestato dai carabinieri con l’accusa di omicidio. Al momento, i motivi scatenanti della lite rimangono sconosciuti, ma secondo alcune fonti stampa sembra che il diverbio sia nato da una discussione sul possibile viaggio in Ucraina di Ruben insieme alla sua compagna, in un momento in cui il paese è in guerra con la Russia. La madre non era d’accordo con questa decisione, e le sue parole avrebbero scatenato l’ira incontrollata del figlio, prima all’interno dell’appartamento e poi sul balcone, dove l’anziana è stata oggetto di una violenta aggressione a colpi di pugni e calci mortali. Ma sono tutte dinamiche da verificare.

Ruben Andreoli, 45 anni, è noto come un appassionato di gare di rally, come dimostrano le foto pubblicate sul suo profilo Facebook. È anche un runner iscritto a una polisportiva locale, con cui ha partecipato a diverse competizioni podistiche sulla lunga distanza, tra cui la maratona, nel territorio bresciano.

A dare l’allarme, avvisando le forze dell’ordine, i vicini di casa ancora turbati dalle urla arrivate dalla casa di Nerina. Speravano di poterla salvare avvisando subito i soccorsi ma non c’è stato nulla da fare per la donna.

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