Attualità Italiana

Alessia Pifferi in aula scarica le colpe sul compagno: le sue dichiarazioni sono da brividi

E' iniziato oggi a Milano il processo contro Alessia Pifferi la mamma della piccola Diana morta di stenti nel lettino di casa sua dopo esser stata lasciata da sola per giorni

alessia pifferi madre diana

A sentir parlare Alessia Pifferi della sua bambina, vengono davvero i brividi. Chiede a chi la sta ascoltando di non essere sgridata, dice che il latte che lasciava alla piccola Diana doveva bastare, che lei non sarebbe uscita dal lettino. Come se abbandonare una bambina anche solo per 10 minuti in casa, fosse la cosa più normale del mondo. In casa da sola Diana ci stava per giorni, quasi sempre al fine settimana, secondo quella che è stata la ricostruzione di chi indaga, e come la stessa Alessia Pifferi aveva ammesso dopo la morte di sua figlia.

Lo scorso anno però, il caldo, il giorno forse in più rispetto al solito ha cambiato tutto. La vita di una bimba di due anni è stata spezzata, cancellata, annientata. Sua madre l’ha abbandonata in una casa buia, per giorni, con poco latte e qualche bottiglietta di te. La piccola Diana è morta tra le sue feci, la sua urina, senza mangiare, forse aveva persino provato a cibarsi con il pannolino che indossava. «Quando tornavo era tranquilla, la cambiavo, le davo la pappa, era tranquilla. Le cambiavo anche il pannolino sporco di urina» ha detto Alessia Pifferi in aula, come se fosse normale lasciare una bambina per un giorno intero con lo stesso pannolino, nel caso di Diana, sei giorni.

Leggi qui >> La piccola Diana morta di stenti in casa: Alessia Pifferi usciva in limousine e raccontava bugie a tutti

La donna accusata di omicidio volontario pluriaggravato.

Le dichiarazioni di Alessia Pifferi in aula

Quando parla di sua figlia, non sembra neppure rendersi conto del fatto che si sta parlando di una bambina morta per causa sua e spiega: «Diana nasce all’improvviso il 29 gennaio 2021, non sapevo di essere incinta, è nata prematura. È stata in incubatrice per un mese e mezzo all’ospedale di Bergamo, non è stato facile essere ragazza madre, ma non ho avuto problemi ad accettarla». E poi: «Anche a mia madre ho raccontato di essere incinta e che non sapevo chi fosse il padre, ancora oggi non so chi sia» dice la 37enne che ricostruisce i mesi della figlia e il su e giù dalla provincia di Bergamo. Lì vive il suo ex compagno. Oggi la Pifferi in aula ha cercato anche di scaricare le colpe sull’uomo.

Sul suo ex infatti ha detto che fingeva di volere bene a Diana ma che forse non gliene voleva. E poi ha spiegato che per questo lasciava Diana da una amica o a casa da sola per un giorno. Non però quando la bambina è morta da sola in casa.

lettera mamma diana
La piccola Diana morta a Milano

Alessia Pifferi contro il suo ex

La donna oggi in aula ha detto:

Io mi preoccupavo di mia figlia ma purtroppo avevo paura delle reazioni del mio compagno. Avevo paura di parlare con lui, era parecchio aggressivo nel verbale. Una volta ha anche cercato di sbattermi contro a un vetro in una discussione. Mi preoccupavo per mia figlia ma al tempo stesso avevo paura di chiedergli di portarmi a casa

Aveva paura che le dicesse che non era il suo taxi, e per questo la Pifferi, non è tornata a casa. Ma da Bergamo a Milano, ci si arriva in meno di un’ora di treno. Treni che partono ogni ora, oltre che con il bus o persino con un vero taxi.

Seguici

Seguici su

Google News Logo
Ricevi le nostre notizie da Google News

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.