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In un biglietto la verità sulla strage di Alessandria: così Martino Benzi ha sterminato la famiglia

In un biglietto forse, tutta la verità di Martino Benzi l'uomo che ha sterminato la sua famiglia ad Alessandria

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C’è sgomento ad Alessandria, una intera cittadina è sotto shock. Nessuno si capacita di quello che è successo nella notte e poi questa mattina. Martino Benzi ha sterminato la sua famiglia: prima la moglie, poi suo figlio di 17 anni e poi la suocera. Dopo aver ucciso tre persone, con lo stesso coltello, si è tolto la vita. Di questo pomeriggio la notizia di un biglietto, che sarebbe stato trovato nella giacca che indossava l’uomo, un biglietto nel quale informava le forze dell’ordine forse, di quanto aveva fatto. “Andate a casa mia ho ucciso mia moglie e mio figlio” ci sarebbe scritto nel biglietto, anche se al momento, chi indaga fa trapelare molto poco e non conferma.

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E lì, arrivano i vicini di casa, e ancora prima delle forze dell’ordine anche i compagni di classe di Matteo, che non riescono a mettersi in contatto con lui. I cellulari suonano, il citofono pure ma nessuno risponde. Il presagio è terribile. Le paure sono confermate quando le forze dell’ordine sfondano quella porta. I cadaveri sono lì, a terra, sono i corpi di Monica Berto, 55 anni, e di suo figlio Matteo, che di anni ne aveva 17. E ora tutti a chiedersi perchè, come, quando. Nessuno si sarebbe mai immaginato un epilogo di questo genere. Nessuno sospettava nulla. Ma qualcosa, deve essere successo nella testa di un uomo che ha sterminato la sua famiglia, che lucidamente è anche andato nella RSA dove sua suocera era ricoverata per ucciderla.

Alessandria sotto shock dopo la strage familiare di oggi

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C’è un vero e proprio pellegrinaggio, sotto la casa in cui sono stati trovati la mamma e suo figlio. Nessuno si capacita di quanto successo, i vicini commentando dicendo che fa tutto ancora più paura, perchè a uccidere è stato un “insospettabile”. E nel frattempo arrivano i tanti messaggi dei compagni di Matteo, dei professori che lo conoscevano e che non riescono a comprendere come sia stato possibile tutto questo. Forse il 17enne è stato ucciso mentre dormiva, la speranza è che non abbia fatto in tempo a rendersi conto che quel padre, che scriveva per lui favole, storie e racconti, ha spezzato la sua vita.

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