Le donne di Freddy Sorgato e il piani diabolico per uccidere Isabella Noventa: il fallimento di un omicidio perfetto
Un mancato omicidio perfetto: Isabella Noventa doveva restare nella terra degli scomparsi ma per chi indaga è stata uccisa e i suoi assassini hanno un nome. Sono Freddy Sorgato, Manuela Cacco e Debora Sorgato. Le ultime notizie
Sembrava esser stato nei minimi dettagli il piano diabolico di Freddy Sorgato e delle due donne che lo hanno aiutato, quelle due donne sulle quali sapeva di poter contare sempre e comunque. Da un lato la donna innamorata, la sua sicurezza, il suo porto sicuro, Manuela Cacco, dall’altra la donna presente da una vita, sua sorella Debora. Due donne disposte a tutto per lui, persino a uccidere, secondo quella che è l’ipotesi della procura che ha chiesto l’arresto dei tre con l’accusa di omicidio premeditato e occultamento di cadavere. Ci avrebbero pensato per giorni, cercato di mettere insieme i puzzle per realizzare il delitto perfetto, ma si sa, anche nei migliori libri di gialli alla fine arriva quell’errore che ti condanna e loro di errori, secondo chi indaga, ne avrebbero fatti anche tanti. Isabella Noventa è stata uccisa per banali motivi, per quelli che per noi sono banali motivi ma per queste tre persone non lo erano affatto. La loro vita era cambiata e Isabella era un peso per tutti e tre, in modo diverso. Per Freddy perchè era ossessionato da lei, l’amava di un amore malato e non riusciva a liberarsene nonostante sapesse che con un’altra donna probabilmente sarebbe stato meglio; per Manuela perchè lei amava Freddy e Isabella era il solo ostacolo che le impediva di vivere la sua vita. Per Debora i motivi si fanno anche economici: aveva paura che Isabella manipolasse Freddy tanto da fargli dilapidare il patrimonio di famiglia.
IL DELITTO PERFETTO E PREMEDITATO- Avevano pensato a tutto. Isabella sarebbe uscita a cena con Freddy che nei giorni precedenti all’omicidio si era comportato in modo normale tanto da passare anche il Natale e il Capodanno con la famiglia della donna. Proprio per questo il fratello di Isabella, Paolo, non si capacita ancora di quello che sia accaduto. Poi un invito a cena: Isabella esce di casa senza neppure denaro perchè è sicura che passerà la serata con Freddy ma sa anche che tornerà a casa, o torneranno insieme, per questo lascia la stufa della sua abitazione a cena. Freddy invece sa che quella notte Isabella non tornerà. Dopo la cena vanno a casa di Freddy: lui le avrebbe detto che la serata si sarebbe conclusa con un massaggio e lei probabilmente aveva accettato. Indifesa su un lettino: Isabella probabilmente è morta così, si fidava di chi in quel momento approfittava della sua debolezza per mettere fine a una esistenza. Un soffocamento, uno strangolamento, qualcosa che non lascia traccia. Lei non si è difesa: Freddy non ha graffi. Non c’è sangue nella sua abitazione.
Abbiamo pensato che in quelle ore Freddy non avesse chiamato nessuno, visto che è passato un mese dalla scomparsa prima del suo arresto. E invece gli inquirenti hanno giocato con i tre: li hanno ascoltati, sapevano bene che quella notte si erano sentiti diverse volte, sapevano che avevano agito insieme ma aspettavano di capire fino a che punto sarebbero arrivati. Manuela arriva persino ad andare in tv: racconta della sua amicizia con Freddy, piange anche davanti al giornalista di Chi l’ha visto. Lei che quella sera ha indossato, per sua stessa ammissione, quel piumino bianco di Isabella, che si è finta lei per farsi riprendere dalle telecamere. Nel frattempo Debora arrivava a Padova per riprendere la sua complice mentre Freddy fingeva il famoso viaggio per accompagnare la sua amica in città.
Tutti gli omicidi che dovrebbero essere perfetti finiscono con avere diverse lacune e la ciliegina sulla torta la mettono i tre che si dicono: “questa volta l’abbiamo fatta davvero grossa”. Sembrano evidenti due cose: la prima che erano loro gli stalker di Isabella ( in riferimento alla frase “questa volta”) la seconda l’ammissione di colpa, l’omicidio.
Adesso i familiari di Isabella vogliono solo una cosa: un corpo da seppellire.
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