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Spagna, Zapatero scioglie le camere e abbandona la politica

José Luis Zapatero, premier spagnolo e leader della sinistra socialista della Spagna, ha sciolto oggi, le camere. Il decreto firmato da re Juan Carlos di Borbone, prevede che il 20 novembre siano indette elezioni anticipate. Ma queste saranno, per la prima volta dopo 25 anni, orfane dello stesso Zapatero, che ha deciso di ritirarsi definitivamente […]


José Luis Zapatero, premier spagnolo e leader della sinistra socialista della Spagna, ha sciolto oggi, le camere. Il decreto firmato da re Juan Carlos di Borbone, prevede che il 20 novembre siano indette elezioni anticipate. Ma queste saranno, per la prima volta dopo 25 anni, orfane dello stesso Zapatero, che ha deciso di ritirarsi definitivamente dalla scena politica spagnola.

Dopo anni di leadership della sinistra europea e della stessa Spagna, nel quale è al potere dal 2004, l’uomo di sinistra, ha deciso di mollare e lasciare il paese nel momento di una delle sue peggiori crisi economiche degli ultimi 80 anni, restando ai minimi storici per ciò che riguarda la popolarità e impantanato da tre anni in una crisi dalla quale non riesce ad uscire.

L’ormai ex premier spagnolo ha deciso di lasciare la vita politica, mentre i socialisti hanno deciso di affidarsi a Alfredo Rubalcaba, vicecapo del governo e considerato dai dispacci americani filtrati da Wikileaks “il più intelligente” fra i ministri della schiera di Zapatero. Ma a loro si contrappongono i popolari in ascesa e non di poco, guidati da Mariano Rajoy che dopo i sondaggi, si vede in testa alle preferenze per le elezioni e potrebbe raggiungere la maggioranza assoluta nella corsa alla Moncloa.

A differenza il partito Psoe di Zapatero, riceverebbe una sonora sconfitta.

Sicuramente il leader uscente sarà ricordato soprattutto per questi ultimi anni di governa nei quali ha dovuto sostenere delle drastiche misure anti crisi che hanno portato la Spagna ad avere il più alto tasso di disoccupazione, arrivato al 21% un record nella gestione europea.

Dopo una politica di austerità, i votanti socialisti hanno deciso di abbandonare la politica seguita fin’ora da Zapatero e dal suo partito, e molti non hanno alcuna intenzione di votare per i socialisti, c’è anche chi è passato direttamente al partito popolare.

È proprio tra Rajoy e Rubalcaba che si svolgerà la lunga lotta per il potere spagnolo, che comincerà il 4 novembre, anche se fin da adesso a combattere. il candidato dei popolari portando con sé una “forza tranquilla” mentre i socialisti sono costretti ad attaccare.

Secondo il programma delle votazioni, per il 13 dicembre si riunirà il nuovo Parlamento e forse per Natale, intorno al 20 dicembre, potrebbe istallarsi il nuovo governo.

Zapatero ha deciso di non esporsi più in campo politico, ma sicuramente le offerte di lavoro non mancheranno, visto che i suoi predecessori, sia di destra che di sinistra, hanno ottenuto delle poltrone nei consigli di amministrazione di grandi società.

Per il momento l’ex premier andrà a riposare dopo le elezioni, con la moglie e le figlie a Leon, in Castiglia, dove sta costruendo una casa in una grande proprietà.

Teresa Corrado



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