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Libero il caporale israeliano Ghilad Shalit

Giornata importante oggi per la famiglia del caporale israeliano Ghilad Shalit che oggi verrà rilasciato da Hamas dopo cinque anni di prigionia all’interno della Palestina. Il giovane, che adesso ha 26 anni, fu catturato cinque anni fa e per la sua liberazioni sono stati presi accordi che prevedono la liberazione di mille uomini di Hamas. […]


Giornata importante oggi per la famiglia del caporale israeliano Ghilad Shalit che oggi verrà rilasciato da Hamas dopo cinque anni di prigionia all’interno della Palestina. Il giovane, che adesso ha 26 anni, fu catturato cinque anni fa e per la sua liberazioni sono stati presi accordi che prevedono la liberazione di mille uomini di Hamas. Alla consegna del caporale, questa mattina, saranno liberati i primi 477 detenuti palestinesi, rinchiusi nelle carceri di Israele, mentre gli altri, verranno rilasciati nella prossima settimana. Tutti verranno consegnati nelle mani della Croce Rossa Internazionale. Già da stamattina si rincorrono le prime voci della liberazione del caporale, consegnato, secondo alcune fonti di Hamas, alle autorità in Egitto, lasciando in questo modo la sua prigione nella Striscia di Gaza. Ma dall’ufficio del primo Ministro israeliano Benyamin Netanyahu, fanno sapere che i commenti giungeranno solo dopo che il giovane caporale avrà raggiunto il suolo israeliano, riabbracciando finalmente la propria famiglia e i propri amici che lo attendono con ansia. Questa mattina, molto presto, Noam e Aviva, i genitori di Ghilad Shalit, hanno raggiunto la base militare di Tel Nof, nel centro di Israele, scortati dalla polizia, dove, in giornata, avverrà finalmente il primo incontro con il giovane, dopo tutti questi anni passati in una delle prigioni di Hamas.

L’accordo raggiunto dalle due fazioni, ha provocato non pochi scontri all’interno dello stato di Israele. In molti hanno lamentato la scelta del governo di rilasciare ben mille prigionieri palestinesi, per lo più uomini accusati di attentati contro lo stato ebreo, in cambio di un solo militare. Questo ha portato anche le famiglie colpite da attacchi terroristici a rivolgersi alla Corte di Giustizia perché indignati da tale scelta che li pone in minoranza e soprattutto li mette a rischio di una nuova ondata di paura, in previsione di nuovi attacchi da parte di Hamas contro i territori israeliani. Ma al Corte ha respinto la richiesta presentata, approvando la scelta del governo. Israele sta compiendo un grande passo in avanti verso la ricerca di un accordo di pace con la Striscia di Gaza, mostrando non solo ai palestinesi, ma all’intero mondo, di voler trovare una soluzione alla crisi palestinese, anche in vista di prossimi eventuali incontri diplomatici. Un atteggiamento che riporta lo stato di Israele in ottima luce soprattutto dinanzi alla comunità internazionale che plaude alla scelta del Ministro Netanyahu. Adesso si attende solo l’arrivo del giovane Ghilad Shalit nel territorio israeliano e la conclusione, definitiva della sua prigionia.

Teresa Corrado



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