Riforma Pensioni, mazzata per i lavoratori precoci: le ultime news dal Governo
Pensioni anticipate al centro della Riforma con i lavoratori precoci che si troverebbero penalizzati e costretti ad accettare un assegno decisamente più basso: ecco le ultime news dal Governo aggiornate al 4 giugno 2015.
Una vera e propria tegola per i lavoratori precoci dopo la presa di posizione del Ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, che si dice favorevole all’idea secondo cui la penalizzazione per coloro che decideranno di andare in pensione in anticipo venga calcolata attraverso il metodo contributivo. Le principali novità in materia di Riforma Pensioni sono state a lungo spiegate in occasione del Festival dell’economia a Trento al quale Padoan ha preso parte. E per coloro che dunque accetteranno di andare in pensione con qualche anno di anticipo, per esempio a 62 anni, ecco che lo scenario si preannuncia abbastanza critico: pur avendo magari maturato 44 anni di contributi (è il caso di chi ha cominciato a lavorare per esempio a 18 anni), i lavoratori si troverebbero costretti a un assegno con decurtazione del 5-6% annuo. Ecco le principali novità in materia di Riforma Pensioni con gli aggiornamenti al 4 giugno 2015.
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Le affermazioni del Ministro dell’Economia rilasciate in quel di Trento lasciano ben poche speranze: sì al contributivo che ormai è diventato lo spauracchio per tutti coloro che sperano di andare in pensione ma che dovranno andarci con un assegno ridotto. I veri diritti acquisiti sono basati sul contributivo, ha detto Pier Carlo Padoan lasciando intendere che sarà questo uno dei primi cambiamenti messi in atto. Al centro della Riforma Pensioni dunque ancora una volta la Legge Fornero sulla quale, al già citato Festival in trentino, è intervenuto anche il presidente dell’Inps Tito Boeri il quale ha poi ancora una volta ribadito la sua idea, quella cioè di voler garantire protezione sociale per chi abbia già compiuto 55 anni e abbia perso il posto di lavoro trovandosi quindi nella condizione di non poter avere diritto alla pensione. Una condizione probabilmente difficile in molti Paesi ma non in Italia dove sono tantissime le persone di mezza età ad essersi ritrovate senza lavoro all’improvviso.
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