Economia

Pensioni precoci quota 41: riforma al palo, ultime notizie su uscita a 62 anni e 35 contribuzione

Tante le news per i lavoratori precoci nella settimana che si appena conclusa. Su quota 41 per tutti restano le distanza ma la riforma non è impossibile


Continua il dibattito attorno alla riforma delle pensioni che ormai è prossima ad essere definita dal governo. L’ultimo incontro in ordine di tempo tra Governo e Sindacati, si è tenuto il primo marzo scorso. Al centro del confronto tra le due parti ci sono sempre i lavoratori precoci e la questione di quota 41. Sui due fronti le distanze, rispetto ad alcuni mesi fa, si sono avvicinate ma l’esecutivo resta una volta sordo alle richieste dei lavoratori organizzazioni nei gruppo di quota 51 precoci. Proviamo quindi a fare il punto proprio sulle ultime novità in tema di pensioni precoci e quota 41.

Pensioni precoci ultime novità ad oggi 4 marzo

Ai rappresentanti drll’Esecutivo è toccato il compito di illustrare il contenuto dei prossimi decreti atttuativi, nel tentativo di sciogliere gli ultimi nodi rimasti sul tavolo, e soprattutto le aspettative dei beneficiari o dei potenziali fruitori degli effetti delle modifiche previste, da tempo mobilitati in un’azione dal forte connotato rivendicatIvo. In questi ultimi mesi in particolare, in particolare sui social, sono sorte aggregazioni spontanee attorno a piattaforme che puntano ad ottenere miglioramenti alla riforma che possano essere recepite in fase di decretazione attuativa.

In particolare sono state nove le richieste presentate dai referenti dei lavoratori precoci nell’incontro avuto con il Governo il 28 febbraio scorso in materia di riforma pensionistica. Le richieste dei lavoratori precoci si concentrano su alcuni punti specifici.

Tra le rivendicazioni più importanti in tema di pensioni precoci c’è la possibilità per tutti i lavoratori di accedere alla pensione a 62 anni e 35 anni di contributi senza penalizzazioni. Quindi estendere a tutti i lavoratori che abbiano maturato 41 anni di contributi le previsioni al momento indicate per i soli lavori usuranti.

Pensioni precoci quota 41 da estendere

Secondo le ultime notizie sono diversi ancora i punti da chiarire per i lavoratori precoci. Nel complesso, il pacchetto di misure sulla riforma delle pensioni e sul caso precoci, punta, da un lato, ad ampliare la platea di coloro che potranno anticipare la riscossione della pensione e dall’altro, a farlo mantenendo lo sguardo sulla tenuta delle casse previdenziali.
Aspettando le misure definitive, il successivo incontro ci sarà nei prossimi giorni e prevede l’uscita anticipata per coloro che abbiano maturato la cosiddetta quota 41 ovvero la possibilità di andare in pensione al versamento di almeno 41 anni di contributi versati.

Ad oggi 4 marzo, si può andare in pensione al versamento di 42 anni di contributi versati. E’ questa l’unica news realmente certa. La riforma punta invece ad abbassare ulteriormente il tetto a 41 anni.

Quota 41 precoci come si calcola

Le distanze che attualmente permangono, tra il Governo e i sindacati, nonchè fra quegli ampi strati di cittadini che potrebbero rientrare nelle previsioni di riforma del Governo. In particolare le richieste sono orientate a ottenere che la quota 41 sia estesa a tutti gli aventi diritto, indipendentemente dall’età. E’ il cosiddetto concetto di quota 41 per tutti. L’attuale impianto delle misure del Governo infatti, prevede che possano accedere ai benefici della quota 41 coloro che abbiano iniziato a lavorare per dodici mesi anche non continuativamente prima del compimento dei 19 anni. E’ questa la regola da seguire per stabilire come si calcola quota 41 per i precoci

Pensione anticipata requisiti attuali

Secondo le ultime novità, il testo della riforma prevede fra le altre misure, che alle agevolazioni possano accedere solo determinate categorie di lavoratori, cioè quelli che si trovino in particolari condizioni. Nello specifico devono trovarsi in stato di disoccupazione, a seguito di licenziamento individuale o collettivo ed aver esaurito da almeno tre mesi l’indennità di disoccupazione.
A questa condizione già riduttiva, se ne aggiungono di ulteriori o alternative. Nel caso di lavoratori dipendenti, questi, potranno accedere all’uscita anticipata dal mercato del lavoro solo nel caso in cui si trovino a dover assistere parenti entro il primo gradi colpiti da gravi disabilità. I lavoratori dipendenti inoltre, potranno terminare anticipatamente il loro rapporto di lavoro nel caso in cui, loro stessi, siano colpiti da invalidità superiore al 74%.
Nel proseguire in questo elenco di requisiti poi, si entra nel merito dell’altra questione oggetto di notevole attenzione ovvero le tipologie lavorative che danno diritto a questo tipo di beneficio. Secondo le ultime notizie sulle pensioni, l’attuale testo ricomprende tra i potenziali pensionati coloro che abbiano svolto impieghi considerati ad alto rischio o la cui attività continuativa possa generare dei pericoli per la salute ovvero che rientro nella categoria dei cosiddetti lavori usuranti.



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2 responses to “Pensioni precoci quota 41: riforma al palo, ultime notizie su uscita a 62 anni e 35 contribuzione

  1. Salve sono Sandro di padova volevo sapere di piu perche io non ho dodici prima dei 19 anni ma ne ho 10 .posso andare lo stesso in pensione anticipata perche i 41 li ho lo stesso?

  2. salve sono matia o icominciato a lavorare 4 mesi prima di 19 ani.volevo sapere posso andare in pensione anticipata 41 ani lavorativi 9 ani turni di notte.grazie.

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