Economia

Pensione anticipata quota 41 e Ape Social: doppia domanda e cause di interruzione, ultime notizie sulla procedura

La procedura per la doppia domanda per l'accesso ad Ape Social e quota 41 richiede l'esecuzione di alcuni passaggi. Ecco le ultime notizie con gli aggiornamenti sulle cause di interruzione


Le persone che intendono usufruire del pensionamento con 41 anni di contribuzione oppure adoperare la pensione sociale Ape social devono avere presentato la domanda di certificazione entro lo scorso 15 luglio e oggi devono perfezionare l’istanza per poter permettere all’INPS di verificare l’esistenza dei requisiti di legge. Le procedure per quota 41 e Ape social stabiliscono che è necessaria la doppia domanda. Quindi ora è tempo di presentare l‘istanza di accesso ai benefici. All’interno della richiesta da produrre si dichiara, come confermato dalle ultime notizie a riguardo, che le condizioni per avere tali prestazioni permangono.

Nel caso all’atto della prima domanda non vi fosse il possesso dei requisiti previsti dalla norma e questi fossero invece posseduti alla data di oggi, allora si potrebbe dare seguito all’eventuale valutazione in prospettiva effettuata in precedenza.

Infatti si potrebbe già aver previsto di raggiungere i requisiti per ottenere la quota 41 e l’Ape social con la doppia domanda. La via prospettica è ammissibile se si tratta dei requisiti contributivi e anagrafici, del termine trimestrale di inoccupazione e dei sei anni di lavori gravosi. Per approfittare della pensione anticipata con quota 41 oppure dell’Ape social bisogna fare attenzione all’unico ostacolo che si può presentare: la cessazione dell’attività lavorativa. In questo caso la difficoltà risiede nell’incognita sull’accettazione della domanda da parte dell’Inps.

Senza un’apposita comunicazione dell’ente previdenziale è piuttosto complesso pensare di concludere il rapporto di lavoro, perché non si ha alcuna sicurezza di percepire la prestazione.

Quota 4 Ape Social domanda retroattiva

Le normative vigenti, attraverso i decreti attuativi consentono la retroattività della prestazione in relazione alla quota 41 e all’Ape social. L’ultima novità introdotta riguarda il fatto che l’applicazione delle regole vale per tutte le domande di accesso presentate entro il 30 novembre 2017. La decorrenza avviene dal momento di maturazione delle condizioni, ma non può essere a una data antecedente al 1° maggio 2017. La semplificazione stabilita dagli organi competenti prevede che alla data di oggi la quota 41 e l’Ape social concede la domanda retroattiva. Se il lavoratore ha già cessato la propria attività può ottenere gli arretrati, facendo comunque riferimento alla data già indicata. Le ultime notizie sono quindi piuttosto buone per i dipendenti intenzionati ad approfittare della pensione anticipata, perché con i requisiti giusti può avere la prestazione richiesta anche facendo una domanda successiva alla maturazione dei requisiti, che assicura il diritto alle somme arretrate.

 

Pensione anticipata Ape social: ultime notizie

A oggi 19 agosto 2017 la norma stabilisce che la pensione anticipata preveda la sospensione dell’Ape social. Anche in questo caso, però, c’è un’interpretazione sfavorevole per le lavoratrici con requisiti maturata attraverso la gestione mista tra privata e pubblica. La quota 41 non permette di percepire la prestazione sociale, come viene specificato dall’Inps sul proprio sito internet. A stabilire la decadenza è il comma 183 dell’articolo 1 della legge numero 232 del 2016. La ragione sta nel raggiungimento dei requisiti per il pensionamento anticipato.

L’Ape social è invece disciplinata dal decreto numero 88 del 2017 e all’articolo numero 8, comma 2, si indica l’interruzione al momento in cui viene concessa la pensione quota 41. L’Inps ha altresì spiegato che non vi è soluzione di continuità, quindi l’interruzione della prestazione sociale non si interrompe fino a quando non viene concessa la pensione con i 41 anni di contribuzione. Vale la domanda presentata dall’interessato, quindi non vi è il rischio per il pensionato di rimanere senza sostegno oppure di vedersi richiedere rimborsi. La pensione anticipata prevede che l’Ape social, secondo le ultime notizie, possa essere corrisposta senza limitazioni fino al momento in cui avviene l’accettazione da parte dell’Inps dell’istanza della quota 41. Una volta erogata la pensione anticipata si sospende il supporto sociale.

Va comunque considerato che la pensione anticipata viene meno con il raggiungimento dei requisiti pensione di vecchiaia, alla data di oggi pari a 66 anni e 7 mesi. Arrivati al possesso di tale limite l’Ape social si interrompe, perché subentra la prestazione legata all’anzianità, quindi vale esattamente la stessa regola.

Il beneficio alla prestazione sociale avviene in automatico dal mese successivo alla scadenza naturale, momento in cui il lavoratore è tenuto a presentare l’istanza per avere la pensione di vecchiaia. Non vi sarà comunque alcun vuoto economico tra la sospensione dell’Ape social e l’avvio della quota 41. Per le donne che arrivano all’età pensionabile nel periodo in cui vi è la diversificazione delle prestazioni per il 2017, si applicherà l’interruzione dell’Ape Social ad un’età anagrafica più bassa. Ciò significa che si deve decidere se restare senza prestazione sociale per un periodo oppure se chiedere la pensione di vecchiaia.



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