Economia

Pensioni ultime notizie: quota 100, finestre e date spiegate da Claudio Durigon

Pensioni ultime notizie: quota 100, finestre e date spiegate da Claudio Durigon. Ecco le ultime notizie su quota 100 dal salotto di Bruno Vespa


Claudio Durigon, sottosegretario al Lavoro è stato ospite della puntata di Porta a Porta in onda il 5 dicembre 2018. E’ arrivato dopo la puntata in cui Salvini ha spiegato a grandi linea quelle che saranno le novità della manovra sulle pensioni e a lui è andato l’arduo compito di spiegare quello che succederà. Esisterà quota 100? Come sarà la pensione anticipata? Quali sono le finestre per chi sceglierà di andare in pensione? A quanti mesi l’uscita? Tante le domande che Bruno Vespa ha posto a Durigon che ha cercato di fare chiarezza dopo le tante notizie che si sono susseguite in queste ore. Nei prossimi giorni sarà messo tutto nero su bianco ma nel frattempo, il sottosegretario al lavoro prova a spiegare quello che succederà a chi deciderà di andare in pensione con quota 100. La prima notizia: la pensione si potrà chiedere il primo aprile e bisognerà aspettare 3 o 6 mesi prima di andare in pensione. “Nel 2019 si potrà andare in pensione anticipata, indipendentemente dall’età, con 42 anni e 10 mesi di contributi (41 e 10 mesi le donne), senza quindi che scatti per queste pensioni l’incremento di cinque mesi dell’aspettativa di vita previsto per l’anno prossimo”.     Ma scendiamo nel dettaglio. 

QUOTA 100 ULTIME NOTIZIE: TUTTO QUELLO CHE C’E’ DA SAPERE SULLA PROPOSTA DELLA MANOVRA, PARLA CLAUDIO DURIGON

Cosa succede ai lavoratori che hanno versato 41 anni di contributi e hanno iniziato  a lavorare prima dei 19 anni? I lavoratori precoci (quelli che hanno cominciato a lavorare prima dei 19 anni) in situazione di difficoltà (disoccupazione, familiare disabile ecc) potranno andare in pensione nel 2019 se hanno almeno 41 anni di contributi senza subire l’incremento di cinque mesi dell’aspettativa di vita che scatterebbe l’anno prossimo, ha aggiunto Durigon spiegando che però scattano anche per loro le finestre trimestrali. Quindi il vantaggio reale sarà di due mesi di anticipo.

Ci saranno dei paletti o delle penalizzazioni? “La norma su quota 100 va secondo i piani, non c’è nessun paletto che sposti in avanti quota 100. Chi avrà 62 anni di età e 38 di contributi l’anno prossimo potrà andare in pensione”, ha aggiunto. “Non vogliamo penalizzare nessuno, andiamo avanti per la nostra strada. È una manovra intelligente e vogliamo svuotare il bacino che si è formato negli ultimi 7 anni”.

Il sottosegretario ha spiegato che ovviamente chi vorrà potrà continuare a lavorare. Non andrà subito in pensione il milione di persone che si era stimato nella campagna elettorale ma piano piano, entro la fine dell’anno, molti lavoratori potranno usufruire di quota 100 anche se, con diverse finestre. Lo potranno fare facendo domanda ad aprile, maggio e giugno per andare in pensione ( con una finestra a sei mesi) entro il 2019. Gli altri andranno chiaramente in pensione nel 2020. 



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