Economia

Pensioni quota 100 ultime notizie: non ci sono limitazioni sui contributi figurativi

Sarà possibile utilizzare i contributi figurativi senza limiti per poter accedere alle pensioni quota 100 e raggiungere i 38 anni di contribuzione necessari

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Tra pochi giorni la riforma delle pensioni diventerà effettiva. Tra le misure più attese, ma anche discusse, troviamo le pensioni quota 100. Ma ci sono delle limitazioni all’utilizzo dei contributi figurativi? A quanto pare no. Con la quota 100 si può andare in pensione all’età di 62 anni con 38 anni di contributi versati. E’ possibile dunque recuperare qualche anno, così da raggiungere il limite previsto per legge, versando dei contributi figurativi. In questo modo si potrà accedere alla pensione anticipata lasciando il lavoro qualche anno prima rispetto all’età pensionabile. Scopriamo quali sono le ultime notizie riguardo le pensioni quota 100 e sull’utilizzo dei contributi figurativi da parte dei contribuenti.

PENSIONI QUOTA 100 ULTIME NOTIZIE, NELLA BOZZA DELLA RIFORMA NON COMPAIONO LIMITI ALL’UTILIZZO DEI CONTRIBUTI FIGURATIVI

I requisiti minimi per accedere alle pensioni quota 100 sono due: bisogna aver compiuto 62 anni di età e aver versato 38 anni di contributi. Se mancano alcuni anni di contribuzione, dovuti ad esempio al servizio militare o alla disoccupazione, è possibile recuperarli versando dei contributi figurativi. Negli ultimi mesi era stato ipotizzato che il governo potesse mettere dei limiti in termini di anni di contribuzione figurativa. A quanto pare però, nella bozza della riforma delle pensioni, non ci sarebbe questo paletto.

Intanto si continua a parlare delle pensioni quota 100 che costituiscono una delle misure più rivoluzionarie del Governo M5S-Lega. Già a partire da quest’anno si potrà andare in pensione anche 5 anni prima rispetto all’età pensionabile. Ci saranno delle finestre di uscita mobili e differenziate per i dipendenti del settore privato e quelli del settore pubblico. I primi potranno andare in pensione con finestre trimestrali, dunque tre mesi dopo il raggiungimento dei requisiti previsti per questa misura. Gli statali, invece, avranno a disposizione delle finestre semestrali. In questo modo si vuole evitare il collasso degli uffici pubblici, che potrebbero ritrovarsi senza il personale necessario per garantire i servizi minimi ai cittadini. Diversa è la situazione per i lavoratori della scuola, che avranno a disposizione una finestra annuale.

Con le pensioni quota 100 il Governo giallo-verde punta a superare definitivamente la Legge Fornero, tanto criticata soprattutto dal vicepremier e Ministro dell’Interno Matteo Salvini. Ora le persone che hanno compiuto 62 anni di età, se in possesso dei contributi necessari, possono scegliere di lasciare o meno il lavoro godendo per più tempo dell’assegno pensionistico. Quest’ultimo sarà determinato dagli anni di contributi versati. Non ci resta che attendere che questa riforma delle pensioni diventi effettiva per avere informazioni dettagliate.



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