Economia

Riforma pensioni 2019, oggi arriva il decreto: Boeri critica il Governo

Il Presidente dell'Inps Tito Boeri critica il Governo e la riforma delle pensioni 2019: non si rispettano le spese e incrementa il lavoro nero

riforma pensioni 2019


La riforma pensioni 2019 potrebbe diventare effettiva oggi, 10 gennaio 2019, con l’approvazione del decreto in cui è contenuta. A poche ore però spuntano ancora le critiche e i dubbi del presidente dell’Inps, Tito Boeri, che in questi mesi più volte ha lanciato l’allarme circa la fattibilità delle riforme del Governo M5S-Lega. Boeri inoltre verrà sostituito al vertice dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale e già iniziano a circolare alcuni nomi.

RIFORMA PENSIONI 2019, TITO BOERI CRITICA LE SCELTE DEL GOVERNO: MANCANO I SOLDI

Nel decreto saranno contenute tutte le misure del governo per quanto riguarda le pensioni. Tra le misure previste ci sono la quota 100, l’opzione donna e la pensione anticipata, di cui vi abbiamo parlato qui. Le pensioni quota 100 sono state tra le misure più discusse in questi mesi in quanto porterebbero ad una spesa troppo elevata. Lo stesso Tito Boeri, presidente dell’Inps, ha mostrato diverse perplessità. Ricordiamo che con la quota 100 si può lasciare il lavoro a 62 anni di età con 38 anni di contributi versati. Si tratta di una misura sperimentale, valida per il triennio 2019-2021.

Intervistato da La Stampa, Tito Boeri non ha nascosto il suo pensiero sulle scelte del Governo M5S-Lega e anche sull’atteggiamento complessivo tenuto nei confronti dell’Inps. Riguardo la riforma delle pensioni 2019, e in particolare la quota 100, ha detto che sono ancora in corso tutte le valutazioni. Ha dunque dichiarato che c’è il rischio dinon rispettare il tetto di spesa” e questo porterebbe inevitabilmente ad un aumento delle tasse. La durata triennale della quota 100 potrebbe spingere molte persone ad andare in pensione per non rimanere escluse. Per quanto riguarda il divieto di cumulo, che per il Governo potrebbe scoraggiare i lavoratori nella scelta di questa uscita, in realtà può rivelarsi un arma a doppio taglio. Infatti, a detta di Boeri, non farebbe altro che incrementare il lavoro nero. Anche sul reddito di cittadinanza ha mostrato delle perplessità, perché potrebbe favorire anch’esso il lavoro nero. Inoltre andrebbe ad agevolare più le persone sole che le famiglie numerose.

Tito Boeri verrà comunque rimpiazzato, già dal mese di febbraio, da qualcun altro. Chi sarà il suo successore? Iniziano a circolare alcuni nomi quali Marina Calderone, Pasquale Tridico e Mauro Nori. La prima è Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del lavoro. Tridico è invece un economista vicino al M5S. Nori è consigliere del Ministro dell’Economia ed ha già alle spalle un’esperienza in qualità di Direttore generale. Non ci resta che attendere ulteriori aggiornamenti.



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