Economia

Pensioni quota 100 ultime notizie, Tfs statali detassati: tutte le news

Il Tfs degli statali sarà soggetto ad una detassazione per compensare i costi del prestito ponte per chi lascia il lavoro con la quota 100

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Stando alle ultime notizie riguardanti le pensioni quota 100, è possibile che il Tfs degli statali venga detassato. La liquidazione dei lavoratori pubblici è stata molto discussa prima dell’approvazione del Decreto contenente la riforma del sistema pensionistico. Infatti, con le pensioni quota 100, inizialmente era previsto che i dipendenti della pubblica amministrazione dovessero attendere anche 8 anni prima di vedere liquidata la loro liquidazione. Vediamo quindi cosa succederà con i Tfs e se verranno detassati.

TFS STATALI DETASSATI? ECCO QUALI SONO LE ULTIME NOTIZIE SULLE PENSIONI QUOTA 100

Stando alla Legge Fornero, non ancora del tutto superata, lo Stato deve erogare il Tfs agli statali solo al raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia o di anzianità. Secondo questo principio, con la quota 100, chi lascia il lavoro prima si sarebbe ritrovato ad aspettare anche 8 anni per recuperare l’intero importo della liquidazione dovuta.

Il Governo, prima dell’approvazione del Decreto legge, ha ragionato a lungo sul da farsi per evitare tutta questa attesa. Dunque si è optato per un prestito ponte. Si tratta di qualcosa di simile all’APE volontaria e consente di poter ottenere fin da subito una parte del Tfs spettante per chi va in pensione con quota 100.

Ma quali sono i costi di questo prestito ponte per ottenere il Tfs? Quanto devono pagare i lavoratori? Per compensare il costo dell’operazione si è pensato ad una detassazione della liquidazione degli statali. Verrà dunque ridotta dell’1,5% l’imposta per il Tfs dei dipendenti pubblici rispetto all’ordinaria aliquota Irpef per ogni anno che passa dal termine del servizio all’erogazione dell’importo. Il tetto massimo previsto è del 7,5%, trascorsi i 60 mesi dall’uscita dal lavoro. C’è anche un tetto massimo all’imponibile di 50mila euro. Oltre questa cifra, si applica la tassazione ordinaria.

In questo modo ai dipendenti pubblici potrebbe comunque risultare conveniente lasciare il lavoro prima con la quota 100. Ricordiamo che gli statali avranno a disposizione finestre di sei mesi per andare in pensione con questa formula a 62 anni con 38 anni di contributi versati. La prima finestra utile sarà quella di luglio 2019. I lavoratori della scuola avranno invece una finestra annuale per garantire la continuità didattica. Per quanto riguarda l’importo della pensione, non sono previste delle penalizzazioni o dei tagli per chi va in pensione prima del previsto. Tuttavia l’assegno sarà determinato dagli anni di contributi versati e dunque, andando in pensione prima, si percepirà di meno mensilmente. Di contro la pensione verrà percepita per più anni.

Queste sono le ultime novità riguardanti le pensioni quota 100 e il Tfs degli statali.



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