Economia

Centri estivi 2020: ecco qual è il pacchetto proposto

Come funzioneranno i centri estivi da giugno 2020: le ultime notizie

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Il Csi ha scelto di offrire un pacchetto formativo, che comprende assicurazione e servizio di sanificazione, ai centri estivi che hanno intenzione di aderire. Questa proposta potrebbe rispondere alle attuali necessità delle famiglie con figli, in questa Fase 2 dell’emergenza Coronavirus. Scendendo nel dettaglio, la rete dei comitati sportivi del Csi e gli oratori, in queste ultime ore, hanno proposto ai centri estivi un pacchetto che include sanificazione dei locali e dei materiali e una tessera settimanale assicurativa per i partecipanti. Ma vediamo insieme nel dettaglio di cosa stiamo parlando.

CENTRI ESTIVI, PROPOSTA 2020 PER LA FASE DUE: QUALI SONO GLI OBBIETTIVI

Attualmente è difficile sapere se le famiglia con figli minorenni riusciranno oppure no a iscrivere i bambini e i ragazzi nei centri estivi. Da qualche giorno sono state diffuse le linee guida anti-contagio approvate dal Comitato tecnico proprio per i centri estivi. Alcuni genitori hanno, però, già scelto di affidarsi ai congedi parentali, al bonus baby sitter e allo smart working. Il secondo, ricordiamo, può anche essere utile per pagare i centri estivi. Gli organizzatori puntano, chiaramente, a offrire un’offerta adeguata alle famiglie, soprattutto rispettando le varie regole anti-contagio. Tenendo conto del Comune di residenza, i genitori potranno trovare sicuramente l’offerta che fa più al caso loro.

CENTRI ESTIVI HANNO BISOGNO DI SOSTEGNO ECONOMICO PER RIAPRIRE RISPETTO LE REGOLE ANTI-CONTAGIO

A dare l’autorizzazione e la certificazione a ogni centro estivo saranno i Comuni. Da venerdì 29 maggio fino al 15 giugno, sarà possibile fare domanda per partecipare ai centri estivi per le scuole primarie organizzate nelle sedi di 41 istituti scolastici, dal Comune di Milano, con il progetto Milano Summer School. Questo è uno dei tanti esempi che vi potremmo fare sulle varie città italiane. Ciò che è importante è che le attività vengano svolte in piccoli gruppi, da 5 a 10 ragazzi, tenendo conto dell’età. L’utilizzo degli spazi sarà diverso e sono previste delle rotazioni di orari. Per tale motivo, diventa importante che i fondi messi a disposizione dal Governo con il Decreto Rilancio vengano trasferiti alle Regioni e poi ripartiti agli enti locali. Altrimenti per i centri sportivi potrebbe diventare un problema riaprire.

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