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Il duro attacco di Jacobs a Fedez e alla sua società: “Mi promettevano soldi, non gliene fregava niente. Mi raccontavano come non ero”

Sono molto dure le parole che Jacobs riserva a Fedez e a quello che la sua società non avrebbe fatto

jacobs

Sono in causa quasi da un anno Fedez e Marcell Jacobs. Dovevano fare grandi cose insieme, avrebbero dovuto scalare le vette dei social, e non solo. Jacobs ci ha messo del suo: due medaglie d’oro alle Olimpiadi. E’ diventato il più forte del mondo, l’uomo più veloce del mondo. Non è bastato, secondo il suo racconto, a stuzzicare la voglia di chi avrebbe dovuto rappresentarlo, per farlo al meglio. Jacobs si aspettava molto altro ed è per questo che ha deciso di rescindere un anno prima il contratto con la società di Fedez DOOM. In questi ultimi due anni Jacobs ne ha parlato ma oggi in una intervista a La Stampa spiega meglio quello che è accaduto.

 Ricordiamo che il campione olimpico ha recentemente deciso di recedere dall’accordo con Doom (agenzia di proprietà di Fedez ma gestita dalla madre Anna Maria Berrinzaghi che cura l’immagine di alcuni vip), siglato nel 2020 e che avrebbe avuto naturale scadenza a settembre 2022, perché scontento dei servizi offerti e il cantante ha presentato un ricorso d’urgenza contro Jacobs e la nuova società che lo rappresenta, la londinese Nexthing. Lo scontro si è spostato in tribunale ma in queste ore Jacobs ha lanciato pesanti accuse a Fedez.

Le accuse di Jacobs alla società di Fedez

In una intervista a La Stampa , Jacobs ha raccontato quello che è successo. Fino al 2018 si affidava solo al lavoro di sua mare ma poi la carriera è decollata e da quel momento ha compreso che per chiudere i contratti aveva bisogno di un manager e che aveva anche bisogno di qualcuno che lo seguisse, anche sui social, vista la portata mondale delle sue imprese. Jacobs nella sua intervista ha spiegato: “Nel 2018 mi sono affidato alla società di Fedez, mi aspettavo che stare vicino a lui desse visibilità. Ma non hanno mai sviluppato un progetto. Pensavo fossero pronti a un mio eventuale grande risultato, ma non è stato così. Quando ho vinto a Tokyo e mi hanno scritto 24 ore dopo. Erano al mare e non gliene fregava niente”.

Che cosa è successo dunque in quel periodo: “Ho cambiato e quando mi sono trovato davanti a persone che promettevano soldi e numeri mi sono affidato. In qualche mese ho realizzato che mi raccontavano come non sono. C’era poca trasparenza”.

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