Persone Scomparse

Marzia Capezzuti un anno dopo la sua morte: tante domande, nessun colpevole

Un anno fa Marzia Capezzuti scompariva nel nulla: un anno dopo non ci sono colpevoli per il suo omicidio

marzia capezzuti

Avrebbe compito 30 anni Marzia Capezzuti, ieri, nella giornata della donna. Un anno fa i vicini di casa la vedono per l’ultima volta, la vedono uscire dall’abitazione in cui viveva segregata con la famiglia di quello che anni prima, era stato il suo compagno. Aveva lasciato Milano, la sua famiglia, in cerca dell’amore Marzia. E lo aveva trovato per ben due volte in Campania. Ma in entrambi i casi era stata sfortunata. Dopo la morte di Alessandro decide di non tornare a Milano dai suoi, ma resta a Pontecagnano Faiano. Sua madre e suo padre pensano che stia bene, si accontentato di quelle poche foto che ricevono, di un paio di video chiamate ogni tanto. C’è il covid, pensano che Marzia faccia la vita che fanno tutti, stia in casa con quella famiglia che l’ha accolta. Peccano di ingenuità, sbagliano nel fidarsi e si illudono forse che finalmente Marzia abbia trovato la giusta serenità. Sbagliano nel pensare che sia così, nella scelta di non andare a controllare con i loro occhi quello che sta succedendo. Oggi, anche per questo, il padre e la madre di Marzia si sentono in colpa. Mai però avrebbero immaginato di leggere e ascoltare: Marzia era costretta a prostituirsi, Marzia veniva picchiata, era segregata in casa, ormai non andava più in bagno neppure da sola. Quello che emerge, dopo l’inizio dell’indagine dei Carabinieri è devastante. E la trasmissione Chi l’ha visto iniziando a occuparsi del caso, scoperchia un vaso che contiene tutto il marcio di questa vicenda. Ci sono persone che si sono approfittate di Marzia, che hanno usato la sua pensione mentre lei chiedeva impaurita qualcosa da mangiare ai vicini di casa. Gli stessi che hanno denunciato, che hanno chiesto l’intervento delle forze dell’ordine, degli assistenti sociali. Qualcosa però non ha funzionato. Marzia ha continuato a restare invisibile per chi avrebbe dovuto fare qualcosa, fino all’8 marzo dello scorso anno, quando viene vista uscire di casa, non da sola, ma con le persone che a oggi risultano indagate per il suo omicidio, e non ci torna mai più. “Se n’è andata da sola” dicono. E invece Marzia viene ritrovata a pochi chilometri da quella casa, mesi dopo. Come se fosse un rifiuto, gettata tra i rifiuti.

Un anno senza Marzia Capezzuti

Di lei dicono di tutto: che rubava, che scappava sempre con uomini diversi, che era una poco di buono. E invece Marzia era solo fragile, debole, incapace di capire che avrebbe dovuto lasciare quella casa, incapace forse anche di chiedere aiuto. Era stata minacciata, qualcuno dice, le avevano detto che se se ne fosse andata avrebbero fatto del male anche ai suoi genitori. Marzia resta, o meglio il poco che resta di lei, ridotta pelle e ossa, senza capelli, senza denti, con il volto tumefatto, resta in quella maledetta casa. Viene ritrovata Marzia, con indosso quei soli abiti che aveva da tempo, e un pannolone. Non era più in grado di andare in bagno da sola o forse non volevano neppure che andasse in bagno da sola.

Oggi, a un anno di distanza dalla scomparsa di Marzia, non ci sono risposte. Solo indagati e una indagine che prosegue mentre la famiglia spera di avere giustizia e verità. Lo sperano tutte le donne scioccate da questa storia.

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