Persone Scomparse

L’appello della madre di Kata da Quarto Grado: “Chi sa parli”

Le parole della mamma di Kata da Quarto Grado: l'appello per la sua bambina

appello mamma kata

La madre e il padre di Kata continuano a sperare che le persone che hanno preso la loro bambina possano ripotarla a casa. Ed è la speranza che noi tutti abbiamo perchè Kata, che ha solo 5 anni, deve tornare dalla sua famiglia. Purtroppo però i giorni passano: siamo a due settimane da quello che per molti dovrebbe essere un sequestro. Ma a che scopo? Perchè rapire una bambina se poi non si chiede nulla in cambio? E se si fosse trattato solo di un gesto dimostrativo, non sarebbe anche arrivato il momento di fermarsi?

La mamma della piccola Kata ha deciso di rilasciare ieri una intervista per lanciare un ennesimo appello alle persone che potrebbero aver preso sua figlia. “Mettetevi una mano sul cuore e lasciatela andare, lei è troppo piccola e non c’entra nulla con qualsiasi problema” queste le parole della donna, a 14 giorni di distanza dall’ultima volta in cui ha visto la sua piccola Kata.

Leggi qui: Un urlo squarcia il silenzio nell’ex Hotel Astor: è Kata al momento del sequestro?

Le parole della madre di Kata a Quarto Grado

appello mamma Kata Quarto Grado-Ultimenotizieflash.com

Sono rientrata a casa come sempre e quando sono arrivata non l’ho trovata, così ho domandato a mio fratello e ho cominciato a cercarla”, ricostruisce la madre della bambina, Kathrina Alvarez, in esclusiva a “Quarto Grado – Le Storie” nella puntata in onda il 23 giugno 2023. Quindi la donna, con la voce rotta dall’emozione, prosegue: “Io non ho avuto problemi con nessuno e se fosse così prendetevela con me, perché lei è una bambina piccola e indifesa”. Poi mostra delle giornate trascorse insieme a Kata, erano state da poco in piscina insieme, e ricorda anche la sua passione per i fiori.

Kathrina vorrebbe anche un segno, ascoltare la voce di Kata o vedere una sua foto, qualcosa che possa dimostrare che è viva. E da Quarto Grado dice: “Chi sa parli e se ha paura di dire qualcosa può chiamare il mio avvocato o i numeri della famiglia. Fatemi sentire la voce di mia figlia per sapere che è ancora viva”.  “Vi prego, non fatele del male “- aggiunge il padre della piccola, che chiede infine un audio o un video che possa dare ancora speranza alla famiglia.

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