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Il piccolo Giuseppe ucciso a Cardito massacrato di botte perchè aveva rotto il lettino nuovo: la confessione del patrigno

Le ultime notizie da Cardito dopo l'omicidio del piccolo Giuseppe massacrato di botte: confessa Tony il patrigno del bambino. Il piccolo ucciso per un lettino rotto


Aveva provato a giustificarsi dicendo che il bambino, il piccolo Giuseppe, e la sua sorellina erano caduti dalle scale. Aveva raccontato la sua versione dei fatti ma non era stato creduto. I segni sul corpo del piccolo morto a Cardito non lasciavano dubbi: ucciso e massacrato di botte, a mani nude, con calci e pugni e forse anche con un pezzo del palo della scopa. Questa mattina, dopo una lunga notte davanti a chi indaga, arriva la confessione di Tony, il compagno della mamma dei due bambini. Mentre la piccola in ospedale lotta per tornare a vivere, e avrà per sempre nel cuore le drammatiche immagini della morte del suo fratellino, l’orco di questa vicenda racconta che cosa è successo e il motivo che lo ha spinto a fare del male ai piccoli. Tutto questo, purtroppo, mentre la madre dei due bambini era in casa.

OMICIDIO DEL PICCOLO GIUSEPPE A CARDITO: CONFESSA IL PATRIGNO DEL BAMBINO LO AVREBBE UCCISO PER UN LETTINO ROTTO

Tony Essoubti Badre, il 24enne di Cardito (Napoli) fermato per omicidio volontario e tentativo di omicidio per aver picchiato a morte Giuseppe, il bimbo di 7 anni figlio della compagna, e ferito gravemente la sorellina di 8. L’uomo avrebbe confermato che la furia omicida sarebbe scattata dopo che i bimbi avevano rotto, giocando, la sponda del lettino appena comprato. A giudicare però dalle parole di chi Tony lo conosce, non era la prima volta che perdeva la pazienza. Anche in pubblico si era mostrato violento con il bambino. 

Secondo quelle che sono anche le ultime notizie, l’uomo avrebbe rotto la scopa in un secondo momento e non la avrebbe usata per massacrare di botte il bambino. Ma ovviamente di tutto questo si parlerà dopo che il medico legale avrà fatto il suo lavoro e avrà spiegato con dovizie di particolari, purtroppo, come è morto il bambino e che cosa è successo quel maledetto pomeriggio nella casa di Cardito. 

Le indagini vanno avanti: gli inquirenti cercano di capire quale sia stato il ruolo della madre dei bambini presente in casa in quel momento. Come è possibile che la donna non abbia provato in qualche modo a difendere i bambini? Era nella stessa stanza? Anche lei ha subito violenze? Avrebbe potuto fare qualcosa per difendere i due bambini? Preziosa sicuramente in questo senso la testimonianza dell’altra bambina, ricoverata in ospedale che sta dando un grosso contributo con il suo doloroso racconto, alle indagini. 



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