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Cassino, il bimbo non è stato investito: strangolato dalla mamma

Il piccolo Gabriel non è stato travolto e ucciso da una macchina: è stata la sua mamma a strangolarlo perchè piangeva

Da subito la notizia di un possibile investimento aveva destato sospetti nel racconto della donna. Aveva detto che il suo bambino era stato investito, lo aveva portato nel cortile di casa in braccio, chiamando i vicini e dicendo che era stato investito da una macchina. Erano quindi stati chiamati subito i soccorsi ma la donna, davanti alle autorità non riusciva a spiegare cosa fosse successo. Per il piccolo invece non c’erano speranze: il bambino di due anni giaceva ormai senza vita di fronte a quelle persone che avrebbero voluto aiutarlo ma che non hanno potuto fare nulla per lui.

La mamma intanto era sotto choc: non aveva saputo dire il colore della macchina, il modello, dove fosse successo. Le forze dell’ordine hanno subito capito che in questa vicenda c’era qualcosa di strano. Poche ore fa la notizia: il bambino non è stato investito, è stato ucciso dalla sua mamma.

STRANGOLA SUO FIGLIO DI DUE ANNI E POI FINGE CHE SIA STATO INVESTITO: SUCCEDE A PIEDIMONTE SAN GERMANO

Ancora una volta purtroppo, dobbiamo quindi raccontare la storia di una madre che uccide il proprio figlio. La donna avrebbe strangolato il piccolo, un bambino di soli due anni perchè piangeva. Queste le prime notizie che arrivano da Cassino, precisamente da Piedimonte San Germano ( siamo in provincia di Frosinone).

Donatella Di Bona alle 16.30 di mercoledì 17 aprile è stata notata mentre correndo lungo via Volla chiedeva aiuto. Sosteneva che una macchina, poi fuggita, avesse investito il suo bambino. Immediato l’arrivo dei soccorso e vano ogni tentativo dei medici dell’Ares 118 di rianimare il bimbo di 28 mesi che non riportava segni di investimento ma solo segni attorno al collo ed alla bocca. Per il piccolo Gabriel non c’è stato nulla da fare.

La donna avrebbe perso il controllo in seguito ad una banale richiesta del figlio di tornare dalla nonna. Lo aveva soffocato stringendogli il collo e chiudendogli la bocca, causandone la morte per asfissia. La salma del piccolo è stata condotta presso la camera mortuaria dell’ospedale Santa Scolastica di Cassino, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, mentre la donna al termine delle formalità di rito sarà portata presso la sezione femminile della casa circondariale di Roma-Rebibbia.

E’ stata la stessa donna a raccontare quello che era successo nella tarda notte.

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