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Inchiesta Angeli e Demoni le storie di due bambini abusati e vessati dalle nuove famiglie affidatarie

Emergono dettagli inquietanti nell'inchiesta Angeli e Demoni con le storie dei piccoli bambini vittime della cattiveria degli adulti

Emergono dettagli scioccanti dall’inchiesta Angeli e Demoni che si occupa del lavoro svolto dai servizi sociali nella val d’Enza. Una inchiesta che ha portato a scoprire un vero e proprio vaso di pandora dal quale è uscito di tutto. Il modus operandi sarebbe stato il seguente: alcuni bambini venivano costretti a raccontare di aver subito degli abusi da parte dei genitori. Si faceva credere loro la qualunque. Poi nel tempo si continuava a plagiarli, con metodi psicologici. I bambini quindi venivano allontanati dalla famiglia per essere portati nella struttura che su di loro guadagnava giornalmente.Non solo, secondo quanto si legge nelle carte di questa inchiesta, i bambini venivano affidati a famiglie di parenti e amici delle persone coinvolte che a loro volta avrebbero guadagnato sulla pelle dei piccoli. E purtroppo ci sono stati anche dei bambini che hanno pagato sulla loro pelle la cattiveria degli adulti. Sono i bambini che nelle nuove famiglie affidatarie sono stati maltrattati e abusati veramente, cosa che non era invece successa nella famiglia di origine.

LEGGI QUI I DETTAGLI SULL’INCHIESTA ANGELI E DEMONI

Oggi in particolare, su tutti i media nazionali, si leggono due storie. Due bambini, che vengono chiamati probabilmente con nomi di fantasia, che hanno subito violenze e maltrattamenti dopo aver lasciato la loro famiglia di origine.

LA STORIA DI GIULIA A BAMBINA EPILETTICA DATA IN AFFIDO A DUE DONNE

Tra le storie che oggi vengono raccontate c’è anche quella di Giulia; la piccola è epilettica e, con l’accusa (inventata) che il padre ha abusato di lei, è stata data in affido a due donne. Secondo quello che è emerso nelle indagini, una delle due donne ha avuto un legame con una persona coinvolta in questa storia; avrebbe infatti avuto una relazione con la responsabile dei servizi sociali, che è finita ora ai domiciliari. La piccola è stata addirittura minacciata con urla e bestemmie dalle due mamme affinché confessasse gli abusi in realtà mai subiti. Per Giulia vessazioni psicologiche continue, come il divieto di portare i capelli sciolti “per non manifestare la vanità”.

LA STORIA DI ROBERTO VIOLENTATO DA UN ALTRO RAGAZZO NELLA FAMIGLIA IN AFFIDO

E la storia di Roberto è altrettanto cruda. Il bambino viene costretto ad accusare i suoi genitori di maltrattamenti. Racconta che il padre abusa di lui e dei suoi fratelli, in particolare che masturbava i ragazzi. A questo punto quindi Roberto viene allontanato dalla sua famiglia. A soli sette anni, però, viene stuprato da un ragazzo, di 17 anni, che come lui era stato affidato alla stessa famiglia. Sconvolgente il fatto che, a detta dell’assistente sociale (poi finito in manette) l’abuso sia stata colpa di Roberto: “Chissà che segnali avrà mandato a questo ragazzo perché fosse predabile”.

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