E’ stata ritrovata morta Mariia la ragazza scomparsa da Carovigno: le ultime
E' stata ritrovata morta Mariia la ragazza ucraina scomparsa nel nulla da Carovigno
CAROVIGNO (BR) — Si è conclusa nel peggiore dei modi la vicenda di Mariia Buhaiova, la studentessa ucraina di 18 anni scomparsa venerdì 4 luglio da un villaggio turistico di Carovigno, in provincia di Brindisi. Il suo corpo è stato ritrovato senza vita nella mattinata di lunedì 7 luglio, a circa un chilometro dalla struttura dove stava svolgendo uno stage nell’ambito di un progetto europeo.
Mariia si è tolta la vita. A confermarlo sono state le autorità locali, che l’hanno rinvenuta impiccata in una zona di macchia mediterranea, poco distante dalla riserva naturale di Torre Guaceto. Un luogo appartato e difficile da raggiungere, dove si erano concentrate le ricerche sin dalle prime ore dopo la sua scomparsa.
Mariia scomparsa da Carovigno è morta
La giovane, iscritta all’università di Bratislava, era arrivata da poco in Puglia per un’esperienza formativa. Venerdì pomeriggio si è allontanata dal villaggio turistico dove lavorava, senza lasciare spiegazioni apparenti. Le immagini di una telecamera di sorveglianza l’hanno ripresa mentre si dirigeva a piedi lungo un sentiero che porta verso la complanare della statale 379.
A dare l’allarme erano stati i responsabili della struttura ricettiva, insospettiti dalla sua assenza al mattino successivo. Da quel momento è scattata una complessa operazione di ricerca che ha coinvolto vigili del fuoco, forze dell’ordine, volontari della protezione civile, unità cinofile ed elicotteri.
Gli investigatori stanno ora cercando di ricostruire le ultime ore della vita della ragazza. Un bonifico effettuato poco prima della scomparsa in favore del fratello, e un biglietto con numeri di telefono lasciato nella sua stanza, insieme a passaporto e cellulare, sono elementi che fanno pensare a un allontanamento premeditato. Non si esclude che Mariia stesse vivendo un disagio profondo, ma al momento non ci sono elementi certi sulle motivazioni del gesto.
Il dolore per la sua morte è immenso, soprattutto tra i coetanei e i colleghi che con lei condividevano l’esperienza dello stage. La comunità locale è scossa, così come il gruppo degli studenti stranieri coinvolti nel progetto Erasmus.
Le indagini proseguono per chiarire ogni dettaglio della vicenda. Intanto, il corpo della giovane è stato messo a disposizione dell’autorità giudiziaria per l’autopsia, che potrà fornire ulteriori risposte.
Mariia era partita con il sogno di costruirsi un futuro, lontano da un’Ucraina devastata dalla guerra. Quella che doveva essere un’opportunità di crescita, si è trasformata in un dramma. Un epilogo che lascia dietro di sé solo silenzio e domande.