Jessica Stapazzolo Custodio de Lima uccisa nella notte dal compagno: l’uomo avrebbe dovuto avere il braccialetto elettronico
Jessica Stapazzolo Custodio de Lima barbaramente uccisa dal compagno che avrebbe dovuto indossare il braccialetto elettronico ma a quanto pare, qualcosa non ha funzionato
Castelnuovo del Garda (Verona) – Ancora un caso di femminicidio scuote il Veneto. Jessica Stapazzolo Custodio de Lima, 33 anni, di origine brasiliana, è stata trovata senza vita all’interno della sua abitazione a Castelnuovo del Garda. A ucciderla, secondo quanto accertato dagli inquirenti, sarebbe stato il compagno, Reis Pedroso Douglas, 41 anni, fermato nella notte dai carabinieri con l’accusa di omicidio volontario aggravato.
Secondo quanto riferisce la Procura di Verona, l’uomo avrebbe colpito la vittima “con un numero imprecisato, ma comunque smisurato di coltellate” al culmine di un violento litigio. Il corpo di Jessica Stapazzolo è stato trovato riverso a terra, con numerose ferite da arma da taglio.
Jessica Stapazzolo Custodio de Lima uccisa dal suo compagno
Gli amici di Jessica Stapazzolo Custodio de Lima, preoccupati perché da due giorni non riuscivano a mettersi in contatto con lei, avevano lanciato l’allarme. Quando i soccorsi sono arrivati sul posto, la donna era già priva di vita. L’arma del delitto, un coltello da cucina, è stata rinvenuta all’interno dell’auto di Douglas. Dobbiamo raccontare purtroppo, dell’ennesimo femminicidio nel nostro paese.
L’uomo, che non era presente nell’abitazione al momento del ritrovamento, aveva contattato i carabinieri manifestando intenti suicidi e fornendo indicazioni che hanno poi portato al ritrovamento del corpo. È stato rintracciato poco dopo e sottoposto a fermo. Sul posto sono intervenuti i carabinieri del Ris e il medico legale, incaricati di stabilire la data e l’ora esatta del decesso. L’abitazione è stata posta sotto sequestro per consentire i rilievi tecnico-scientifici.
Il nome di Reis Pedroso Douglas era già noto alle forze dell’ordine. L’uomo aveva precedenti per rifiuto dell’accertamento dello stato di ebbrezza e faceva uso abituale di alcol e sostanze stupefacenti. Era inoltre già indagato per maltrattamenti e lesioni nei confronti della compagna, commessi tra agosto 2024 e aprile 2025, e accusato anche di violenze sessuali nei confronti della sorella di Jessica Stapazzolo, risalenti a dicembre 2024.
Il 21 aprile 2025 era stato arrestato in flagranza di reato per una nuova aggressione contro la donna: l’aveva gettata a terra, trascinata per i capelli sull’asfalto e colpita con pugni e una chiave al volto. Dopo la convalida dell’arresto, il giudice aveva disposto una misura cautelare, mentre il questore di Verona aveva emesso un provvedimento di ammonimento. Il 17 settembre 2025, la procura aveva già presentato richiesta di rinvio a giudizio per i reati di violenza e maltrattamenti.
Il femminicidio di Jessica Stapazzolo: il braccialetto elettronico rimosso e il divieto di avvicinamento violato
Nonostante i precedenti e le misure imposte, l’uomo era riuscito a eludere i controlli. Dal 23 aprile 2025, Reis Pedroso era infatti sottoposto a divieto di avvicinamento alla compagna e ai luoghi da lei frequentati, con una distanza minima di 500 metri.
Il braccialetto elettronico era stato installato il 19 maggio dalla società Fastweb Spa, che aveva consegnato a Jessica l’apparato ricevitore. Tuttavia, al momento del fermo, l’uomo ne era privo: lo aveva rimosso.
Il dispositivo destinato alla vittima è stato poi trovato nascosto nel garage della madre dell’uomo, a Ponti sul Mincio. Gli inquirenti stanno cercando di capire quando e dove il braccialetto sia stato rimosso e se vi siano state falle nella catena di sorveglianza del sistema di controllo.