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Canoista neozelandese ostaggio di un coccodrillo per due settimane

Ryan Blair, canoista neozelandese di 37 anni, è rimasto per oltre due settimane imprigionato su un'isola: a tenerlo in ostaggio un coccordillo di sei metri


Ryan Blair, un canoista neozelandese è rimasto per oltre due settimane ostaggio di un coccodrillo. Il curioso fatto si è verificato su una piccolissima isoletta che si trova sulla costa Nord Ovest del continente australiano: il nome del luogo è Governor Island e il trentasettenne è rimasto intrappolato sull’isola a causa della presenza di un enorme coccodrillo di circa sei metri che domina la zona. Ogni volta che l’uomo a bordo della propria canoa in queste due settimane ha cercato di abbandonare l’isola, l’enorme animale lo ha bloccato, impedendo al canoista di attraversare le acque con la sua minacciosa presenza. A salvarlo, un falò.

Una storia che ha dell’assurdo quella che si è verificata in Australia dove a tenere per oltre 14 giorni in ostaggio su un’isola deserta un canoista di 37 anni di nome Ryan Blair è stato un gigantesco coccodrillo di circa 6 metri che ha impedito all’uomo di attraversare le acque per percorrere i 4 chilometri che lo separavano dal paesino di Kalumburu sulla costa Nor Ovest del continente. L’incosciente canoista si era fatto lasciare da uno yacht sulla minuscola isola teatro del rapimento, Governor Island; aveva portato con sé alcune riserve alimentari, necessarie e sufficienti alla sopravvivenza nel luogo per pochi giorni. Il suo soggiorno però si è allungato in modo assolutamente imprevisto. L’uomo è rimasto sull’isola più di 14 giorni.

Arrivato ormai allo stremo delle forze e con pochissime riserve alimentari, Ryan, ormai letteramente imprigionato, ha deciso di accendere un falò: è stata proprio la luminosità del fuoco a salvarlo, attirando un abitante del paesino di Kalumburu, insospettito dalla presenza del fuoco.

Don MacLeod, questo è il nome del salvatore, ha avvistato la luce e ha quindi deciso di andare a controllare cosa stesse succedendo. Giunto sul posto ha trovato l’uomo, ormai ridotto allo stremo delle forze: “Gli ho offerto una birra fredda, che ha tracannato, e poi ha dormito per tutto il viaggio fino alla terraferma”. Lo sventurato canoista è stato molto fortunato, ha raccontato MacLeod alla radio nazionale Abc: l’uomo infatti è stato molto ingenuo, non si era informato sull’isola e non era nemmeno al corrente che nel posto esistessero animali di queste dimensioni e pericolosità.



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