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Tutti i buoni motivi per lavorare e trasferirsi in Australia

Se l'Australia è la tua meta futura o hai solo preso in considerazione di andare lì a causa della crisi economica, ecco 5 buoni motivi per trasferirsi davvero


Quanti di voi farebbero le valigie e partirebbero seduta stante per l’Australia? Sicuramente molti avranno dato risposta positiva. Data la crisi economica, ecco 5 buoni motivi per trasferirsi e lavorare in Oceania. L’Australia è meta ambita da molti per il clima, per la sua bellezza naturale e architettonica, se poi non bastassero i koala e i canguri a convincervi, sapere che sono molti gli immigrati italiani potrebbe essere un incentivo a trovare una maggiore familiarità col posto. Il mercato del lavoro di questo paese è selettivo, ma allo stesso tempo pieno di opportunità. Essere selettivi non deve essere visto come uno svantaggio: a differenza dell’Italia è il merito a essere premiato. Ma veniamo ai 5 buoni motivi per lavorare e trasferirsi definitivamente in Australia.

 

1 Qualità della vita: questo indice vede il paese australiano sempre tra i primi posti. La facilità con cui far nascere e crescere i figli, la vivibilità, la trasparenza sono solo alcuni dei pregi che ha. Città come Sidney e Melbourne sono molto semplici da vivere, a differenza di molte altre metropoli più reclamizzate.

 

2 Facilità nel trovare lavoro: inizialmente la gavetta da fare è tanta, non ci sono dubbi. Ma col tempo darà i suoi frutti. Senza partire con grosse pretese, iniziare a fare un umile lavoro è la cosa consigliata. Si trovano facilmente e danno la possibilità di mantenersi mentre si trovano impieghi più consone alle proprie qualità e aspettative.

 

3 Stipendi alti: qui si guadagna molto. Anche un impiego da poco, che magari in Italia è sottopagato, conferisce un buon ritorno in termini economici. Ad esempio, una babysitter guadagna dai 20 ai 26 dollari australiani all’ora (poco meno di 20 euro), e il salario minimo è di 20 dollari a ora. Un assistente universitario può arrivare anche a 90mila all’anno (mentre nella nostra nazione spesso lavorano gratis). Il costo della vita è alto, ma le alte retribuzioni rendono tutto proporzionato.

 

4 Sanità e tasse: non come le nostre, ma le tasse sono alte. Tuttavia, all’Australia va riconosciuto il merito di privilegiare chi ha contratti atipici o part-time. Questi sono infatti agevolati dal punto di vista delle tasse per avere il diritto di accedere al sistema sanitario nazionale (solo in parte gratuito). Chi lavora meno di 30 ore alla settimna può anche decidere di non pagare tasse. Però, così facendo, il datore di lavoro non gli versa i contributi.

 

5 Orari buoni e flessibilità per le donne in maternità: La maggior pare delle persone riesce a fare carriera con orari di lavoro più che ragionevoli e senza raccomandazioni. Solitamente, gli uffici chiudono alle 17:00 e gli straordinari sono cosa rara. Per quanto riguarda la maternità, fino a quando i figli hanno meno di tre anni è considerata la prassi convertire i contratti da full-time a part-time o addirittura permettere alle neomamme di lavorare da casa. Non tutte le società permettono ciò, ma molte sì e la cosa vale anche per gli uomini. Dunque, vi è una maggiore considerazione della donna e una cultura meno maschilista.

 

Come abbiamo visto dai 5 motivi per trasferirsi e lavorare in Australia, sono molti i vantaggi che offre questa nazione. Ovviamente, il tutto è semplificato ma in tempi di crisi questo lontano paese sembra diventare una meta ambita per molti.

 



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