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McDonald’s ai dipendenti: non mangiate nei fast food, poi si censura

McDonald's prima invita i suoi dipendenti a non mangiare nei fast food e poi si censura. Vediamo nel dettaglio la gaffe comunicativa del colosso americano


In un sito McDonald’s appare un insolito annuncio indirizzato ai dipendenti: non mangiate nei fast food; poi quest’ultimo viene oscurato. Dunque, McDonald’s si censura dopo aver fatto una clamorosa gaffe. La più famosa catena di fast food al mondo, attraverso il sito web “McResource line”, riservato ai soli dipendenti, consigliava di non mangiare cibo proveniente dalle cucine e dalle produzioni della McDonald’s. Un autogol clamoroso per chi pensa che invece dovrebbe guadagnarsi prima di tutto la fiducia dei propri lavoratori. L’annuncio era giustificato dai dettagli che su McResource sono poi emersi a corroborare questa dichiarazione. Sono stati definiti come “non salutari” gli hamburger e i fritti, con raccomandazioni a limitare il consumo di questi prodotti da parte dei soggetti che hanno pressione alta, diabete o malattie cardiache. Ecco nel dettaglio la spiegazione emersa sul sito McDonald’s prima di essere oscurato. ”Il fast food è veloce poco costoso e un ‘alternativa veloce alla cucina casalinga ma l’eccesso di calorie, i grassi saturi, lo zucchero e il sale contenuti in questi prodotti possono portare all’obesità”. Tuttavia, come prevedibile, dai vertici del colosso americano negano tutto. La catena si censura e afferma che le parole sono state travisate e riportate fuori contesto. Il comunicato stampa rilasciato dalla multinazionale era prevedibile. Insomma, una gaffe vera e propria quella di McDonald’s che invita i propri dipendenti a diffidare dei prodotti che loro stessi fanno ogni giorno. L’invito a non mangiare nei fast food era indirizzato solo a loro, ma il paradosso ha scatenato il passaparola ed è stato portato all’attenzione dei media. Solo in seguito il sito si censura, ma ormai la frittata è stata fatta e come sa chi si occupa di comunicazione una smentita non è altro che una notizia data due volte. Un errore bello e buono quello della multinazionale, che avrebbe sicuramente bisogno di una migliore comunicazione interna.



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