Ha partecipato a 4 Ristoranti e sono cominciati i guai: il racconto di Mariano chef discriminato
Mariano non ha dubbi: ad Arezzo non frequentano il suo ristorante da quando ha detto di essere gay nella trasmissione 4 Ristoranti
Dai media locali a quelli nazionali, la storia di Mariano sta facendo il giro del web. E divide, perchè non tutti riescono a credere che nel 2023 si scelga di non andare a mangiare in un ristorante perchè lo chef o il proprietario è gay. Ma Mariano è convinto, non ci sono altre ragioni per quelle che sono oggi le sue difficoltà economiche. Ad Arezzo in molti lo discriminano e a suo dire, tutto sarebbe iniziato con la partecipazione a 4 ristoranti, il noto programma con Alessandro Borghese di Sky. Era il 2019 quando si registrano le puntate del programma, poi si andò in onda a marzo del 2020 su Sky, durante la pandemia. E da quel momento, racconta Mariano anche al Corriere della sera, sono iniziati i guai: «Non vengono nel mio locale perché sono gay, i miei guai sono cominciati da quando ho partecipato ai ‘Quattro ristoranti’ di Alessandro Borghese senza nascondere l’orientamento sessuale mio e del mio compagno che mi dà una mano nella gestione». Mariano Scognamiglio, meglio noto ad Arezzo semplicemente come “Mariano” non ha dubbi. Certo prima c’è stato il covid, il locale chiuso ma poi la gente di Arezzo ha preferito non frequentare, a suo dire, quel posto. Ci sarebbero delle prove a dimostrazione della discriminazione, persino uno stalker, un ragazzo di una famiglia per bene che è stato denunciato. Insomma Mariano non mette in dubbio la sua professionalità anche perchè, come racconta nell’intervista, il locale si riempie di turisti ogni fine settimana. A non frequentare il ristorante, sono invece gli abitanti di Arezzo.
Il racconto di Mariano al Corriere della sera
«Facevo la parte del cattivo, quello che fa le pulci ai colleghi. L’antipatia è cominciata da lì. E poi è venuta la scena finale, con il coming out mio e di Gianfranco». Una scenetta nata, racconta lui, per esigenze di copione: «Insieme al mio compagno avevamo chiuso con una stretta di mano. Ci dissero: ma come, siete stati così espliciti nel raccontare del vostro orientamento sessuale e ora vi fermate qui? Allora ci siamo dati un bacio».
Oggi Mariano durante la settimana fa un altro lavoro e poi dal venerdì alla domenica si dedica al suo ristorante. E nella sua intervista al Corriere, risponde anche a chi insinua maligno che l’accusa di pregiudizio sessuale sia un modo di farsi pubblicità: «Ma quando mai? In una città media come Arezzo non funzionerebbe. Racconto solo per evitare discriminazioni».
Gli è stato quindi chiesto se si sia pentito del bacio e della partecipazione al programma Sky la sua risposta è stata: «Dal punto di vista economico un po’ sì. Da quello personale no. Era giusto fare così, siamo quello che siamo e nessuno deve farmi pesare addosso il pregiudizio per questo».