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Francesca Fioretti il giorno dopo la sentenza fa leggere la sua storia per vivere ancora

La storia di Francesca Fioretti, Davide Astori e la figlia in un libro per vivere ancora e non dimenticare mai nulla

Dopo la morte di Davide Astori, la sua compagna, Francesca Fioretti, ha parlato solo una volta ed erano dichiarazioni necessarie. Questa volta il post arriva dopo la sentenza che ha sancito la condanna per omicidio colposo riguardo al decesso del calciatore. Era il 2018 e Francesca Fioretti non dimentica nulla della sua vita precedente, non vuole dimenticare nulla ed è anche per questo che ha scritto un libro in cui racconta la sua storia, quella di Davide, quella della loro bambina. Ha trovato la forza necessaria per andare avanti solo per Vittoria e “Io sono più amore” è il libro scritto per loro tre, per non dimenticare mai nulla, per vivere ancora. Il libro di Francesca Fioretti è in uscita, lei anticipa: “Questa è la mia storia, questa è la stanza dove vi chiedo di sedervi e, nel silenzio, aiutarmi a raccontarla”.

IO SONO PIU’ AMORE – IL LIBRO DI FRANCESCA FIORETTI

Ci ha messo tre anni per arrivare a questo libro, all’inizio pensava di non riuscirci, impossibile ridurre tutto in un libro, poi ci ha provato e non è un caso se il libro esce dopo la sentenza di condanna per la morte di Davide Astori. 

“Ho pensato spesso di scrivere la mia storia, la nostra storia. Tutte le volte che ci ho pensato, ho pensato che non avrei saputo da dove iniziare, come andare avanti, come finire. Non è solo perché le cose da dire non sono riducibili a un libro, né lo saranno mai, ma perché il modo – il verso – mi appariva sempre qualcosa di irraggiungibile. Come possiamo dare forma al sentire, quando il sentire è così reale, quando non esiste altro se non il modo in cui ti sta addosso, tra gli organi, nella mente, quando non esiste altro se non questo strato di pelle che è venuto via e ti fa percepire il mondo – i suoi odori, colori, la luce, la modulazione del suono, la presenza fisica, la sua assenza – come mai lo hai sentito prima?”. 
Poi ha capito che doveva farlo: “Che scrivere è come fare tutte le cose che ogni giorno – per urgenza, necessità, amore e desiderio – ho imparato a fare, da sola, per me stessa, per Vittoria”. 

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