Fiction e Serie TV

Perchè le fiction Mediaset mediocri, sono quelle di maggiore successo?

Su Canale 5 brillano le fiction mediocri mentre le serie tv con una storia, che innovano, che sono ben fatte, spesso vengono bocciate dagli ascolti bassi

fiction mediaset

Negli ultimi anni Mediaset ha cercato, sulla scia di Rai 1, di rinnovarsi e portare sulla rete ammiraglia, delle serie fatte bene e innovative. Il primo problema fatto però è stato quello di pensare che un pubblico, assuefatto da anni di Segreto e di fiction Ares, potesse subito comprendere l’innovazione. In questo senso, alcuni dei titoli visti su Canale 5, avrebbero avuto una casa perfetta magari su Italia 1. L’altro grande problema è che il pubblico che amava le fiction fatte bene ( perchè su Mediaset se ne sono viste, e anche tante) è scappato via, non riuscendo più a trovare in quel di Canale 5 le garanzie che si aspettava. Per cui è nato il paradigma: se va in onda su Canale 5, sarà la solita ca@@@”.

E quindi il pubblico ha bocciato, senza scampo, serie come Oltre la soglia, Non mentire, Il processo, Made in Italy, Il silenzio dell’acqua . Tutte serie che, siamo pronti a scommettere quello che volete, se fossero andare in onda su Rai 1 avrebbero fatto almeno la media di 5 milioni di spettatori, senza nessun dubbio.

Canale 5 alla ricerca della retta via tra fiction flop ma belle e fiction brutte ma vincenti

Ricordando da dove tutto era partito quindi, Mediaset ha pensato di sperimentare si, ma di puntare anche su qualcosa di simile al passato. Ecco allora titoli come Svegliati amore mio, con una bravissima Sabrina Ferilli, una storia forte ma una messa in scena da anni 90, che comunque ha fatto i suoi ascolti. E poi è arrivata anche Lux Vide, con la bellissima Buongiorno mamma, uno di quei prodotti fatti bene da ogni punto di vista: cast, storia, regia, fotografia, musiche, location. Ma neppure in questo caso, gli ascolti, seppure buoni ( parliamo sempre di fiction sotto i 4 milioni di spettatori), hanno entusiasmato il pubblico di Mediaset. E se consideriamo che anche la serie meno vista di Rai 1, supera ampiamente la media dei 4 milioni, comprendiamo quello di cui stiamo parlando.

Ed ecco quindi che si continua a dare un colpo al cerchio e l’altro alla botte. In onda quest’anno su Canale 5, Dietro i suoi occhi, una buona fiction. E poi il crollo con due serie, realmente brutte. La prima, che si è salvata solo grazie alle buonissime interpretazioni di Simona Cavallari e Giuseppe Zeno, parliamo di Storia di una famiglia per bene. La seconda, che miracolosamente ha toccato quei 4 milioni di spettatori che in quel di Canale 5 non si vedevano da tempo. Parliamo di Fosca Innocenti, in onda questo venerdì su Canale 5 con la sua prima puntata. Una fiction realmente brutta, senza storia, senza dinamiche, senza guizzi. Piatta, scritta male. Di quelle serie che realmente ti fanno tornare indietro nel tempo e mentre guardi la tv ti chiedi se sei stato catapultato negli anni ’90. Anche in questo caso, a salvare la baracca, Vanessa Incontrada. Il pubblico ne riconosce bravura e professionalità e forse anche per questo si è sintonizzato su Canale 5 per la prima puntata di Fosca Innocenti. Lo rifarà anche per il secondo appuntamento? Solo la prossima settimana scopriremo se il segreto per Canale 5, è quello di tornare indietro nel tempo con fiction di basso livello adatte a un certo tipo di pubblico. Scopriremo se la scelta di avere una sempre ottima Vanessa Incontrada basti a far dimenticare poi il resto. Perchè Fosca Innocenti potrebbe essere nata nello stesso periodo di Carabinieri, peccato che da allora, di cose ne siano davvero cambiate, e anche tante.

E va detto, che si può arrivare anche a un certo tipo di pubblico, ma parlando un linguaggio diverso. Pensiamo a La sposa, criticatissima serie di Rai 1, che per molti ha segnato un passo indietro nella serialità della rete. In realtà si è trattato di un prodotto adattissimo per una fascia di pubblico che ama le storie dell’Italia tra passato e presente. Ma c’era una storia, c’era un racconto, c’erano i colpi di scena, le emozioni, i sentimenti. C’era qualcosa. Puoi anche non necessariamente portare in onda Doc-Nelle tue mani ( anche se da una rete che è stata capostipite di fiction di moderne tanti anni fa, te lo aspetteresti). Ma devi dare una storia, devi raccontare qualcosa. E’ mai possibile che Rai 1 quest’anno abbia sganciato titoli come Blanca, Non mi lasciare, La sposa, Lea, Un professore, I bastardi di Pizzofalcone, Doc ( e potremmo andare avanti citando successi come Mina Settembre, Il commissario Ricciardi e via dicendo) e su Canale 5 non ci sia stato modo di vedere una sola serie capace di incollare almeno 5 milioni di spettatori davanti alla tv? Ora: Un professore è una serie che si ispira a una fiction spagnola ( e pensate che I Cesaroni, arrivò su Canale 5 nello stesso modo), Noi, presto su Rai 1, sarà il remake di This Is Us. Rai 1 non le ha inventate, le ha comprate e rivisitate. Neppure questo genere di sforzo per dare alla rete qualcosa di bello?

Ci si può davvero accontentare di una fiction di basso livello, sol perchè porta a casa numeri interessanti? Un piccolo sforzo è stato fatto, perchè almeno nell’ultimo anno, qualche prodotto interessante e anche premiato dagli ascolti, si è visto. Ora bisognerà lavorare per capire come invertire la tendenza: ossia premiare le fiction di buon livello che devono necessariamente essere la nuova via da percorrere, senza nessun dubbio. Bisogna anche andare oltre gli ascolti e i numeri. E’ vero che in una rete commerciale sono fondamentali ma la qualità non può e non deve passare in secondo piano.

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1 response to “Perchè le fiction Mediaset mediocri, sono quelle di maggiore successo?

  1. ” Il popolo non ha nessun gusto! Gli piace solo il falso, la spazzatura… ». E dove avrebbe preso il proprio gusto? Non a scuola, non lo si impara. Ci si disinteressa del gusto, dell’entusiasmo, della passione, delle sole cose utili nella vita… A scuola si imparano solo sciocchezze raziocinanti, anemizzanti, mediocrizzanti, il modo di diventare ripetitore idiota. Guardate i bambini, nei primi anni… son tutta grazia, tutta poesia, tutta birichina vivacità… A partire dai dieci, dodici anni finita la magia dello spontaneo! mudati sospettosi sornioni cocciuti pelandroni, piccoli bricconi inavvicinabili, asfissianti, smorfiosetti perversi, ragazzi e ragazze, spettegoloni, irritati, stupidi, come mamma papà. Un fallimento! Quasi già vecchi perfetti all’età di dodici anni! Un capitombolo dalle stelle tra le nostre macerie e le nostre melme!
    Un disastro di incantesimo.
    Quale la ragione? La pubertà? Ha le spalle ben larghe! No! Perché tirati su subito nella violenza, picchiati di primo acchito fin dalla scuola, la grande mutilatrice di giovinezza, la scuola avrà tagliato loro le ali al posto di aprirgliele belle grandi e più grandi ancora! La scuola non innalza nessuno alle nuvole, mutila, castra. Non crea uomini alati, anime che danzano, fabbrica sottouomini striscianti, che si interessano solo più a quattro zampe, di intrugli in scarichi segreti, di bidoni per le immondizie in acque di risciacquatura. ”
    (Louis-Ferdinand Celine, La bella rogna pag., 136-137)
    By Manlio Amelio

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