Ti consiglio una serie: Dept. Q – Sezione casi irrisolti è su Netflix
Tra le migliori serie in catalogo su Netflix non perdetevi Dept. Q -Sezione casi irrisolti
Non capita spesso che le serie nelle prime posizioni Netflix siano tra le migliori, spesso si deve cercare per scovare delle perle. Ma in questo caso, Dept. Q – Sezione casi irrisolti, vale tutto il vostro tempo davanti alla tv o al dispositivo che usate per vedere la vostra serie preferita. Per la nostra rubrica “Ti consiglio una serie” vi parliamo proprio di Dept. Q – Sezione casi irrisolti, una serie che vi terrà incollati allo schermo.
Dept. Q – Sezione casi irrisolti è su Netflix
C’è qualcosa di magnetico nei casi irrisolti. Forse perché ci parlano di giustizia negata, di ferite aperte, di domande che aspettano ancora una risposta. “Dept. Q – Sezione casi irrisolti”, nuova serie Netflix lanciata a fine maggio 2025, si inserisce perfettamente in questo filone, con un approccio cupo, psicologico e profondamente umano.
Creata da Scott Frank, lo stesso dietro La regina degli scacchi, la serie è ispirata ai romanzi dello scrittore danese Jussi Adler-Olsen. Ma attenzione: questa non è una semplice trasposizione nordica. La storia si sposta a Edimburgo, regalando un tocco gotico e inquietante che aggiunge spessore alla narrazione. Piove sempre sotto il cielo di Edimburgo e il clima ci racconta perfettamente una storia, e sembra quasi descriverci anche l’umore di tutti i protagonisti.
Un detective rotto, un passato che non perdona
Il protagonista è Carl Morck (interpretato da un sorprendente Matthew Goode), un ispettore segnato da un evento traumatico che ha distrutto la sua squadra. Con un collega morto e un altro in coma, Morck viene relegato in un ufficio seminterrato: il Dipartimento Q, incaricato di riaprire i casi rimasti senza colpevoli.
Quello che all’inizio sembra un esilio si trasforma presto in una nuova ossessione. Morck si ritrova a indagare sulla scomparsa, avvenuta anni prima, della procuratrice Merritt Lingard. Ma nulla è come sembra, e scavare nel passato porterà a galla verità molto più oscure del previsto. Si può davvero risolvere un caso rimasto irrisolto per 5 anni e pensare che la donna scomparsa sia ancora viva? E’ il grande enigma per chi indaga, non per chi guarda la serie perchè il pubblico sa bene che Merritt è viva e probabilmente ha capito quasi da subito da chi è stata sequestrata. Ma è la lotta contro il tempo che dovrebbe portare Morck a trovarla, che attrae l’attenzione dello spettatore.
Primari senza dubbio sono anche tutti gli aspetti che hanno a che fare con la salute mentale di ogni protagonista della serie: dal detective che indaga alla sua psicologa passando per i sequestratori della procuratrice. La serie potrebbe sembrarvi lenta nel primo episodio ma dategli fiducia e Dept. Q potrebbe diventare anche la vostra serie preferita del 2025.
Un team imperfetto ma affascinante
A sostenere Morck ci sono due personaggi destinati a lasciare il segno:
- Akram Salim (Alexej Manvelov), ex agente dal passato tormentato, silenzioso e metodico;
- Rose Dickson (Leah Byrne), giovane assistente brillante, ma con un lato fragile che emergerà lentamente.
Il trio funziona, proprio perché non è perfetto: si scontrano, si ignorano, ma piano piano costruiscono una squadra capace di rimettere insieme i pezzi.
Dept. Q – Sezione casi irrisolti: perchè ci ha convinto
Uno degli aspetti più riusciti della serie è l’atmosfera. Edimburgo viene mostrata nei suoi lati più ombrosi: vicoli stretti, pioggia costante, palazzi che sembrano custodire segreti. La fotografia è fredda, quasi desaturata, e contribuisce a costruire una sensazione costante di inquietudine.
Il ritmo è lento, ma mai noioso. Ogni episodio aggiunge un tassello, con flashback ben calibrati e una tensione che cresce senza mai esplodere troppo in fretta. Se ami i thriller investigativi che non hanno fretta di mostrarti tutto subito, Dept. Q è perfetta.
Dept. Q: perché vale la pena guardarla
- Per l’interpretazione di Matthew Goode, lontano dai ruoli eleganti a cui ci aveva abituati: qui è ruvido, malinconico, autentico.
- Per l’equilibrio tra giallo e introspezione, tra indagine e dolore personale.
- Per la scrittura solida, che dosa bene le emozioni, senza cadere nel melodramma.
- Per l’ambientazione affascinante, che rende Edimburgo quasi un personaggio a sé.
Oltre al caso su cui indaga la nuova squadra di Dept Q, c’è anche quello in cui Morck ha quasi perso la vita. Una sparatoria molto strana che non lo fa ancora dormire la notte. La serie si chiude senza una soluzione per questo caso e dunque tutto lascia pensare a una possibile seconda stagione che noi non vediamo già l’ora di divorare.