Fiction e Serie TV

Il caso Alex Schwazer su Netflix: una serie per riflettere e provare a capire la vicenda umana e sportiva

In 4 episodi la serie Netflix Il caso Alex Schwazer prova a raccontarci che cosa è successo davvero al campione olimpico

netflix caso alex schwazer

Vittima di un complotto mondiale o carnefice ammaliatore? Grande sportivo che ha saputo risalire la china dopo gli errori commessi, o doppiamente bugiardo? Sono queste alcune delle domande che di certo vi porrete nel seguire la serie Netflix che racconta la storia di Alex Schwazer. Quattro gli episodi che provano a riassumere, nel migliore dei modi una vicenda umana, una vicenda sportiva, una vicenda giudiziaria. Alla fine però, dopo aver visto i 4 episodi de Il caso Alex Schwazer sarete voi a dover decidere da che parte stare. Credere al racconto di Alex, che ha ammesso di aver usato una volta il doping, e poi di non averlo mai più preso, nonostante le prove scientifiche dicessero altro, oppure credere a chi ha deciso di non dare altre possibilità al campione di marcia, dopo che, era stato riaccolto nel mondo dello sport, per una seconda chance, che avrebbe quindi sprecato? E’ una storia complessa quella di Alex, che vi porterà a riflettere e non solo sulla sua vicenda ma sul mondo dello sport un generale. Sulle bugie, sulle trame oscure, sulle minacce. Perchè come racconterà uno dei giornalisti che ha deciso di seguire passo passo la storia del campione olimpico e del suo allenatore Donati, quella che è stata raccontata dai media, ma anche nelle aule di tribunali, è una storia di mafia.

A prescindere però dall’aspetto giudiziario di questa vicenda, quello che colpisce nella serie Netflix, è la voglia di Alex di raccontarsi, senza filtri. Anche qui sarete voi a stabilire se credere alle parole di un ragazzo che ha pensato più volte di togliersi la vita, che con purezza racconta del giorno in cui ha deciso di prendere l’Epo, di fare un viaggio per comprare in Turchia tutto quello di cui aveva bisogno. E’ una storia come forse ce ne sono tante: di paure, di inadeguatezza. Di una medaglia d’argento che non può essere sufficiente e che finisce nella spazzatura. Di mancati sorrisi, di incomprensioni, di un supporto psicologico che Alex come sportivo e atleta non ha mai avuto. E’ la storia di un giovane uomo, divenuto forse troppo presto un grande campione, con un carico di responsabilità che non è stato in grado di gestire. Nessuno gli aveva spiegato che cosa significa vincere una medaglia alle Olimpiadi e sentire poi il peso di dover sempre, essere il migliore. Alex Schwazer vuole raccontare tutto questo e lo ha fatto, senza nascondersi. Nella serie però si dà voce anche a chi instilla il dubbio: Alex si è davvero redento dopo aver usato il doping una prima volta oppure no? Ha manipolato le persone intorno a lui, riuscendo a far credere a molti, che fosse stato ordito un complotto internazionale, mondiale, per farlo fuori? Sono le domande che vi porrete nel corso della serie, che ad ampio spettro, vi poterà poi a riflettere anche su quanto di marcio, c’è nel mondo dello sport.

Il caso Alex Schwazer: tutti i volti di questa vicenda

Di impatto sicuramente, a livello emotivo, la parte finale della serie, quella che ci mostra prima un Alex rinato, grazie al suo allenatore Donati, che aveva voluto dargli una seconda possibilità. Un uomo, un professionista che aveva fatto della sua vita una battaglia contro il doping, che accettava di allenare un dopato. Una rinascita di coppia, un messaggio fortissimo nel mondo dello sport. E Alex che andava forte, che non deludeva le aspettative, perchè quel talento, quella stoffa, sono merce rara. Impossibile non chiedersi, che cosa sarebbe stato di Schwazer se non si fosse dopato la prima volta. Oggi forse parleremmo di uno dei più grandi campioni del mondo.

Lo stesso che si è allenato in lacrime per mesi, senza conoscere il suo destino, sapendo di essere innocente, perchè quei famosi controlli del primo gennaio 2016, non avrebbero dovuto dimostrare nulla, se non la sua negatività. Correva Alex, e dietro a lui Donati, il mister che con la bicicletta ha mangiato chilometri in montagna. Correva e piangeva. Muscoli in moto, cuore lacerato. Ci ha creduto fino all’ultimo Alex, è volato a Rio, perchè ha sempre detto e saputo di essere innocente. E lì, lontano dalla squadra, lontano da tutti e da tutto, ha continuato ad allenarsi, a mangiare riso e pollo. Con Donati e le poche persone che credevano nella sua innocenza. Non è bastato. La squalifica, il no alle gare, i processi. Un incubo sportivo e umano.

Nella serie Il caso Alex Schwazer saranno spiegati anche i motivi che dovrebbero celarsi dietro al complotto mondiale che ha portato il campione fuori da ogni gara. Il suo errore prima, la punizione dopo. Tra intercettazioni, video, minacce, intrighi e bugie, si racconterà nella serie, un mondo corrotto, pieno di buchi neri. Un mondo che non dovrebbe avere nulla a che fare con lo sport, dove talento e bravura, dovrebbero essere le sole cose che contano.

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