Prima di noi è la fiction di Rai 1 che apre il 2026: la trama e le anticipazioni
Prima di noi è la nuova fiction di Rai 1 in onda in cinque serate dal 2026: ecco la trama e le anticipazioni dei primi due episodi
La nuova grande fiction che apre il 2026 su Rai 1 è Prima di noi, un racconto ambizioso e potente che promette di diventare uno degli eventi televisivi dell’anno. In onda da domenica 4 gennaio in prima serata, la serie porta sullo schermo una saga familiare che attraversa sessant’anni di storia italiana, trasformandosi in un affresco collettivo capace di parlare al presente.
Tratta dall’omonimo romanzo di Giorgio Fontana, “Prima di noi” è scritta da Giulia Calenda, Daniele Luchetti e Valia Santella, ed è diretta da Daniele Luchetti e Valia Santella, con un cast corale di grande prestigio che include Linda Caridi, Andrea Arcangeli, Maurizio Lastrico, Matteo Martari, Diane Fleri, Benedetta Cimatti, Fausto Maria Sciarappa, Romana Maggiora Vergano ed Elena Lietti.
Prima di noi è la nuova fiction di Rai 1
Prodotta da Wildside in collaborazione con Rai Fiction e in associazione con Rai Com, la serie ripercorre il periodo che va dal 1917 al 1978, muovendosi dal Friuli rurale alla Torino delle fabbriche. Due guerre mondiali, il fascismo, il boom economico, l’urbanizzazione, gli anni di piombo e le contestazioni sociali diventano il tessuto vivo di una storia che racconta un’Italia in continua trasformazione, sospesa tra il peso dell’eredità del passato e la paura del futuro. Al centro di tutto ci sono i Sartori, tre generazioni di costruttori e distruttori, uomini e donne che cercano il proprio posto nel mondo e un riscatto possibile dalla colpa di chi li ha preceduti.
Prima di noi: la trama della fiction Rai
Il racconto prende avvio da Maurizio Sartori, disertore dopo la ritirata di Caporetto, e da un segreto che lo rende incapace di affrontare la vita fino in fondo. Accanto a lui c’è Nadia, figura femminile centrale e capostipite della famiglia, una donna forte e visionaria che tiene insieme le radici del passato e i tentativi di fuga dei figli, anticipando spesso gli eventi della Storia. Attraverso il loro destino, “Prima di noi” dà voce a un Nord Italia poco esplorato dalla serialità, affascinante e contraddittorio, restituendo un secolo che contiene tutto: la colpa e la vergogna, la rabbia e la frenesia del cambiamento, il viaggio e soprattutto l’amore. Una grande storia italiana, pensata per emozionare il pubblico di Rai 1 e inaugurare il nuovo anno con un racconto di forte identità e respiro epico.
Prima di noi: la trama dei primi due episodi
Gli episodi 1 e 2 introducono subito il cuore emotivo della serie. Nel 1917, Maurizio trova rifugio presso il casale Tassan dopo la fuga dal fronte. Nadia scopre che è un disertore ma sceglie di amarlo comunque, accettando di nascondere la verità. L’uomo è tormentato da un senso di colpa che prende forma nel Cjalcjut, spirito della tradizione popolare friulana che soffoca chi ha commesso gravi errori. Alla fine della guerra Nadia resta incinta, ma Maurizio non riesce a reggere il peso della paternità e fugge, lasciando una ferita destinata a riaprirsi nel tempo.
Nel 1919, Nadia non si rassegna all’abbandono. Dopo molte difficoltà riesce a ricostruire un legame con Maurizio: i due si sposano e si trasferiscono in paese con il piccolo Gabriele. Maurizio lavora come operaio, stringe amicizia con Leone e finisce coinvolto negli scontri con i fascisti, venendo arrestato. Durante l’interrogatorio nega ancora di essere un disertore, mentre Nadia dà alla luce il secondo figlio, Domenico. L’alcolismo di Maurizio peggiora, costringendo Nadia a lavorare per sostenere la famiglia. Nasce anche Renzo e, anni dopo, Domenico rischia di morire per il morso di una vipera: un evento che sembra ribadire come, nella storia dei Sartori, il destino continui a presentare il conto.
Il regista Daniele Luchetti racconta che l’incontro con Prima di noi è stato immediato e profondamente emotivo. Prima il romanzo, poi le sceneggiature di Valia Santella e Giulia Calenda, gli hanno restituito una sensazione di intima familiarità, come se quella storia parlasse direttamente alla sua memoria personale. Attraverso lo sguardo di Nadia Tassan, interpretata da Linda Caridi, Luchetti ha rivissuto frammenti di vita che appartengono non solo alla finzione, ma alla memoria collettiva: i volti dei nonni, dei genitori, di quelle figure che popolano le saghe familiari e che spesso ritroviamo anche nella letteratura e nel cinema.
Prima di Noi: le parole del regista Daniele Luchetti
Per il regista, la serie è soprattutto il racconto di un’Italia che ha attraversato il Novecento lavorando e faticando, un Paese costruito da persone abituate a sopravvivere con poco, travolte dalle ingiustizie della Storia: le guerre, la dittatura, l’instabilità di un presente che non diventava mai davvero rassicurante. Durante le riprese, Luchetti racconta di come fosse naturale che gli abitanti dei luoghi si avvicinassero al set: bastava accennare alla trama perché affiorassero i ricordi personali, storie di pagliericci, di trasferimenti in città, di case senza acqua o luce, dell’arrivo del fascismo o di una morte al fronte. Testimonianze spontanee che sembravano confermare quanto quella narrazione appartenesse a tutti.
Il desiderio del regista è che negli sguardi di Linda Caridi e di Andrea Arcangeli, che interpreta Maurizio Sartori, il pubblico possa riconoscere gli sguardi di chi è venuto prima di noi: uomini e donne guidati più dal bisogno che dal desiderio, più dalla paura e dalla fame che dall’amore, ma capaci di gettare le basi del Paese in cui viviamo. Persone che non hanno lasciato monumenti o opere celebri, che spesso non sopravvivono nemmeno nei ricordi, ma che hanno costruito l’Italia così com’è, lasciando tracce invisibili eppure profondissime.
Luchetti definisce “Prima di noi” come un racconto dal passo popolare, fatto di vite e stagioni che si alternano come tessere di un grande mosaico. Un lavoro reso possibile da un cast capace di evocare volti e gesti di un tempo lontano, affrontato con rispetto e partecipazione emotiva. La serie, spiega il regista, vive in equilibrio tra dimensione fiabesca e realismo: come nelle mitologie familiari, alla verità si mescola una lieve deriva fantastica, necessaria per rendere il dolore meno inspiegabile. Dopo l’esperienza con la terza stagione de L’Amica Geniale, Luchetti torna su Rai 1 con un altro grande affresco corale, animato dalla stessa ambizione: raccontare storie che ci permettano di riconoscerci e dire, senza retorica ma con partecipazione, “anche io, anche noi, anche loro”.
Prima di noi ci aspetta dunque dal 4 gennaio 2025 su Rai 1. Saranno cinque le puntate in onda alla domenica sera.