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Barbara d’Urso e lo choc di andare in onda senza pubblico: “Avevo paura ma ho continuato”

Barbara d'urso spiega come è stato andare in onda senza pubblico e in diretta in questi mesi complicati

Nella sua ultima intervista, Barbara d’urso fa un bilancio di quello che è successo negli ultimi mesi, parlando di come per lei sia stato complicato andare in onda in diretta. Nell’intervista per Il Corriere della sera, spiega perchè ha scelto di continuare ad andare in onda, anche se avrebbe potuto fermarsi e spiega cosa ha provato a vedere uno studio totalmente vuoto. Live-Non è la d’Urso è stato tra i primi programmi ad andare in onda senza pubblico in studio e per la conduttrice non avere il classico affetto di chi sta in studio, è stato complicato.

BARBARA D’URSO IN ONDA SENZA PUBBLICO: UNO CHOC

“Lo choc di andare in onda per la prima volta senza pubblico. Con Live – Non è la d’Urso siamo stati la prima trasmissione a farlo, noi che eravamo abituati a trecento persone in studio. D’improvviso non c’era più nessuno, nessuna reazione, nessuna energia. È come per un attore ritrovarsi sul palco in un teatro vuoto” ha detto la conduttrice spiegando che le prime due settimane sono state sicuramente scioccanti e non è stato semplice abituarsi. La conduttrice spiega che in un format come quello che conduce, gli applausi o lo risate sono fondamentali. E se per 12 anni hai lavorato in questo modo, cambiare all’improvviso non è facile.

Poi spiega perchè ha deciso di continuare ad andare in onda con Pomeriggio Cinque e con Live ( ricordiamo invece che Domenica Live è stato sospeso).

Ho vissuto la paura, come tutti. Ma ho deciso di continuare a lavorare, con piacere. Lo rifarei e continuerò a farlo. È stata una scelta: avevo un dovere verso il pubblico che mi segue. Dovevo parlare alle persone, informare. Ho avuto i complimenti in diretta del premier Conte, del ministro Speranza, dei presidenti di regione e di tutti i virologi per il servizio che abbiamo fatto, specie nei giorni più critici” ha spiegato la d’urso.

E’ sempre bene ringraziare tutti i professionisti che in questi tre mesi sono andati in onda in diretta. Non era facile per loro e per tutte le persone che lavorano per un programma televisivo.

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