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Roberta Bruzzone spiega cosa rischia Blanco

Roberta Bruzzone spiega cosa rischia Blanco indagato dopo Sanremo 2023

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Roberta Bruzzone è tra quelli che non perdonano Blanco e la sua “perfomance” a Sanremo 2023. A La vita in diretta la famosa criminologa ha spiegato cosa rischia Blanco. Il cantante che lo scorso anno ha vinto il festival di Sanremo in coppia con Mahmood è indagato dalla Procura di Imperia con l’accusa di danneggiamento. Roberta Bruzzone ha spiegato cosa rischia Blanco. Ospite di Alberto Matano ha spiegato che era inevitabile, che anche lei ha visto quello che è accaduto a Sanremo e leggendo delle indagini della procura di Imperia non è ovviamente rimasta sorpresa perché è l’ovvia conseguenza all’esposto che era stato presentato dal Codacons. Le azioni di Blanco sono punibili d’ufficio. Ma cosa rischia Blanco?

Roberta Bruzzone a La vita in diretta su Blanco

“Quello che ha fatto questo signore è punibile d’ufficio. Oggi è oggetto di una valutazione da parte della magistratura. Che cosa rischia Blanco? Da uno a cinque anni di reclusione – ha risposto la Bruzzone lasciando tutti di stucco – Se la procura di Imperia deciderà di procedere e quindi di formalizzare l’imputazione e di rinviarlo a giudizio, il giudice può a seconda del tipo di contestazione finale del capo di imputazione, la variabilità è da uno a cinque anni”.

La Bruzzone ha anche spiegato che Blanco subito dopo rispondendo alla domanda di Amadeus ha dichiarato che non sentiva nella cuffia: “Ha dichiarato che non sentiva nella cuffia e che per divertimento ha deciso di sfasciare tutto. Se era tutto programmato? Non penso proprio. C’erano le rose come nel video musicale ed è vero. Probabilmente avrebbe dovuto fare qualcosa, ma non di certo spaccare tutto comprese le fioriere”.

Da parte della criminologa c’è anche un rimprovero per Amadeus: “Io onestamente al posto di Amadeus avrei reagito in maniera più decisa. Invece che far spazzare Gianni Morandi e metterlo con la scopa in mano avrei fatto ripulire tutto a Blanco”.

La Procura di Imperia ha accolto l’esposto del Codacons. Nell’esposto, l’Associazione chiedeva alla Procura di Imperia “di procedere in base all’art. 635 del codice penale secondo cui ‘Chiunque distrugge, disperde, deteriora o rende, in tutto o in parte, inservibili cose mobili o immobili altrui in occasione di manifestazioni che si svolgono in luogo pubblico o aperto al pubblico è punito con la reclusione da uno a cinque anni’, in relazione al danneggiamento della scenografia che ha determinato anche uno spreco di soldi pubblici”.

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