News spettacolo

Marco Carta arresto non legittimo e lui commenta sui social

Arrivano le motivazioni del giudice: ecco perchè non ci sono prove che dimostrino la colpevolezza di Marco Carta nel furto alla Rinascente

Lo ha detto sin dal primo minuto, lo ha ribadito scegliendo la direttissima come formula del processo. Marco Carta non ha nulla a che fare con il furto alla Rinascente di cui è stato accusato. E ieri, le motivazioni del giudice, hanno rafforzato le sue convinzioni, anche se il processo, il cantante a settembre, dovrà affrontarlo lo stesso. Le motivazioni del giudice: “elementi di sospetto sono del tutto eterei, inconsistenti“, la “versione degli imputati non è allo stato scalfita da alcun elemento probatorio contrario” .  Stefano Caramellino con queste parole, nell’ordinanza con cui lo scorso 1 giugno non ha convalidato l’arresto per furto del cantante, spiega quelle che sono le motivazioni. E il cantante sui social commenta: “Grazie, a tutti quelli che mi hanno difeso senza bisogno di questo servizio che comincia a fare chiarezza circa la situazione, grazie alla mia famiglia, ma grazie sopratutto a voi haters per avermi fatto capire che sono più forte di quanto pensassi, grazie per avermi reso più resistente.

MARCO CARTA E IL FURTO ALLA RINASCENTE: LE MOTIVAZIONI DEL SUO RILASCIO

Il cantante, anche nel salotto di Barbara d’Urso proprio mercoledì scorso a Live-Non è la d’Urso, si era detto completamente estraneo ai fatti e aveva dichiarato di non sapere nulla di quello che la sua amica stesse facendo.

E ancora nell’ordinanza si legge: “gli elementi di sospetto” sono “inconsistenti”, anche perché“è normale che due acquirenti si guardino spesso attorno all’interno di un esercizio commerciale” e l’ipotesi che “essi stessero controllando se erano seguiti da personale dipendente è formulata in modo del tutto ipotetico e vago”.

Il giudice quindi non reputa Carta coinvolto in questa storia: “il fatto che lo sguardo dell’addetto alla vigilanza non sia stato fisso sui due arrestati è riscontrato dal fatto che neanche lui ha affermato di avere visto l’inserimento degli abiti nella borsa, né egli ha precisato in mano a chi fosse la borsa dopo che era stata appoggiata nel ‘camerino’, né egli ha affermato di aver sentito alcun rumore compatibile con la rottura delle placche antitaccheggio .”

E adesso saranno i filmati a chiarire tutto quello che è successo. Lo stesso Carta dalla d’Urso ha spiegato di esser stato il primo a chiedere l’analisi di tutti i video della Rinascente proprio per dimostrare la sua innocenza.

Seguici

Seguici su

Google News Logo
Ricevi le nostre notizie da Google News

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.