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Dina Minna ricorda Pippo Baudo: “36 anni insieme, ho perso un papà”

Dopo il funerale di Pippo Baudo, Dina Minna ha deciso di ricordarlo parlando dei 36 anni di vita insieme

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Una semplice “segretaria”? Sarebbe riduttivo, quasi offensivo. Perché Dina Minna, per Pippo Baudo, è stata molto di più. Non solo una collaboratrice instancabile, ma una presenza costante, un punto di riferimento, un pilastro di vita e di lavoro. E lo stesso valeva per lei: per 36 anni ha chiamato il conduttore semplicemente Baudo, ma in realtà lo considerava come un padre.

Ogni giorno, all’alba, arrivava in via della Vite, nel cuore di Roma, nella casa del presentatore. Organizzava la sua agenda, le riunioni, persino le visite mediche. Era al suo fianco in ogni decisione, in ogni momento importante. Lo ha seguito fino all’ultimo respiro, al Campus Bio-Medico, dove Pippo Baudo si è spento il 16 agosto.

“Ho perso un papà”: il dolore di Dina Minna

Riservata, lontana dai riflettori, Dina non ha mai amato rilasciare interviste. Stavolta, però, a Repubblica ha affidato poche ma intensissime parole: “Ad ottobre sarebbero stati 36 anni di lavoro insieme. Ho perso un papà”. Non a caso ieri, anche durante l’omelia, il nome di Dina è stato fatto insieme a quello dei due figli di Pippo Baudo, visto che la sua è stata una presenza fissa, costante e fondamentale per il conduttore.

Un legame indissolubile, che si è tradotto anche in un gesto simbolico. Dopo l’uscita dal Teatro delle Vittorie, Dina ha chiesto che il corteo facesse una piccola deviazione verso via della Giuliana, dove si trovava l’ufficio del conduttore: la stanza in cui Baudo scriveva, ideava progetti, costruiva format, discuteva con la Rai. “È stato più lì che a casa. Quante riunioni abbiamo fatto”, ha raccontato.

Durante i suoi ricordi, Dina Minna ha sottolineato un aspetto fondamentale del carattere del conduttore: il suo amore viscerale per la Sicilia. “Lui voleva tornare lì, è giusto così. Ha amato tanto la sua terra e non ha mai avuto paura di rivendicarla libera dalla mafia. Quando poteva parlarne, lo faceva sempre. Voglio chiamare il sacerdote per dirglielo”, ha dichiarato.

Anche nei momenti di tensione con la Rai, Dina ha ricordato come Baudo non fosse mai polemico per sé stesso, ma per amore dell’azienda: “Quando criticava dei programmi, l’ho detto ai vertici Rai, lo faceva perché la amava”.

Dina Minna aveva appena 18 anni quando iniziò a lavorare accanto a Baudo. Da allora non lo ha più lasciato: “Ero appena uscita di casa. Mi ha insegnato tutto: come ci si deve comportare quando si lavora, la correttezza, il rispetto per gli altri, il rigore. Che bisogna impegnarsi sempre. Che in un gruppo bisogna rispettare il lavoro di tutti. E che se si pensa a un progetto, bisogna portarlo a termine, se vale la pena”.

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