Attualità Italiana

Novara, condannata suora per maltrattamenti all’asilo: clima di terrore

Una suora di 71 anni è stata condannata per maltrattamenti all'asilo di Vespolate, Novara. Picchiava i bambini e li intimoriva verbalmente


Condannata una suora per maltrattamenti all’asilo. Si tratta di Piera Squenna, 71 anni, che lavorava come maestra presso l’asilo di Vespolate, Novara. A quanto pare la suora condannata per maltrattamenti all’asilo terrorizzava i bambini sia con schiaffi e scapaccioni, nel caso in cui si agitassero troppo, sia tramite frasi poco consone. Quest’ultime potrebbero infatti incidere sulla psicologia dei piccoli. E così, arrivata in tribunale, la suora è stata condannata ad un mese e 10 giorni di reclusione.

L’accusa sostiene che la suora di Vespolate, Novara, avesse creato nella sua classe di bambini, presso l’asilo in cui prestava servizio, un vero e proprio clima di terrore. Per questo erano stati chiesti per lei 4 mesi di reclusione. Sotto accusa, oltre agli schiaffi, alcune frasi fuori luogo dell’educatrice, come ad esempio: “anche i bambini muoiono“, “andate al cimitero perché non muoiono solo i vecchi, ma anche i bambini“. O anche: “Se mi guardi ti faccio cadere gli occhi“. Tutto ciò ha provocato lo sdegno e l’ira dei genitori che le affidavano i bambini in orario scolastico. L’avvocato Claudio Bossi ha annunciato l’appello per quanto riguarda la posizione della suora condannata per maltrattamenti all’asilo. A detta del legale, uno dei quattro episodi non trova prove che lo dimostrino, se non le parole di una mamma.

Il caso era scoppiato l’anno scorso, a luglio. Una mamma aveva infatti lanciato l’allarme, denunciando un’atteggiamento poco opportuno della suora nei confronti del figlio. Il piccolo non voleva andare all’asilo, tornava a casa piangendo e aveva problemi di ansia nel corso della notte. Inoltre aveva problemi di salute, dei quali la suora approfittava per prenderlo in giro con frasi quali “ti faccio una puntura in testa“.

Insomma, la suora a quanto pare non è stata in grado di relazionarsi con i bambini, e questo le è costato la condanna.



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