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Il referendum del nucleare si farà

Un sospiro di sollievo lo tirano tutti i comitati pro referendum. La Cassazione ha stabilito che il 12 e 13 giugno si terrà, come da programma, il referendum per l’abrogazione del nucleare. Nonostante il Governo abbia tentato in tutti i modi di far abolire il quesito per evitare di bloccare l’utilizzo dell’energia nucleare, la Corte […]


Un sospiro di sollievo lo tirano tutti i comitati pro referendum. La Cassazione ha stabilito che il 12 e 13 giugno si terrà, come da programma, il referendum per l’abrogazione del nucleare.

Nonostante il Governo abbia tentato in tutti i modi di far abolire il quesito per evitare di bloccare l’utilizzo dell’energia nucleare, la Corte di Cassazione ha dato ragione ai referendari, dando un forte segnale anche per il futuro, poiché il decreto emesso con priorità dalla maggioranza, il famoso e tanto discusso decreto Omnibus, è stato sconfitto dalla legge vigente.

Adesso i comitati referendari si impegneranno a promuovere non solo i “Sì” che servono a bloccare il nucleare, la privatizzazione dell’acqua e il legittimo impedimento, ma soprattutto a invogliare i cittadini a partecipare al voto perché sia raggiunto il quorum necessario perché le leggi chiamate in causa, siano eliminate.

Il Referendum è infatti una delle espressioni più dirette di democrazia, poiché è il popolo che direttamente, con la scelta di “Sì” e di “No”, interviene sulle leggi emanate dal Governo e può contestarle o approvarle.

Tutti d’accordo sulla decisione presa dai giudici, meno la maggioranza che non si aspettava una presa di posizione così dura da parte della Cassazione. Ma va ricordato che questa ha solo seguito la legge, per cui solo se il decreto avesse eliminato definitivamente la corsa al nucleare nel nostro paese, il referendum sarebbe stato superfluo. Il decreto Omnibus, invece, posticipa solo in un prossimo futuro, l’inizio dell’utilizzo del nucleare, relegato all’anno prossimo e per questo non conforme alle richieste dei referendari. Adesso i comitati dovranno impegnarsi a cambiare il quesito del referendum, adeguandolo al decreto Omnibus e soprattutto invogliare tutti a partecipare. In Italia i referendum non raggiungono il quorum dal 1997, una dura battaglia per gli attivisti.

Teresa Corrado



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