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Ragazza morta per gioco erotico ultime notizie: Mulè ai domiciliari

Le ultime notizie sulla morte di Paola Caputo, la 24 enne salentina trovata morta nel garage della zona Settebagni, a Roma, a causa di un gioco erotico finito male, riguardano Soter Mulè, l’uomo che era con le due ragazze. Secondo le ultime notizie, l’accusa per lui non è più di omicidio preterintenzionale: ieri il Gip […]


Le ultime notizie sulla morte di Paola Caputo, la 24 enne salentina trovata morta nel garage della zona Settebagni, a Roma, a causa di un gioco erotico finito male, riguardano Soter Mulè, l’uomo che era con le due ragazze. Secondo le ultime notizie, l’accusa per lui non è più di omicidio preterintenzionale: ieri il Gip si è pronunciato, dopo averlo ascoltato per ore, ed avrebbe ridotto l’accusa ad omicidio colposo, richiedendo la scarcerazione – era carcerato da due giorni presso il Regina Coeli di Roma – a favore degli arresti domiciliari.

Il gip dunque crede alla tragica fatalità che ha colpito Mulè, 42 enne ingegnere informatico. Inoltre, è stato dimostrato che sia Paola Caputo, la ragazza di Guagnano (Lecce) morta, che l’amica ricoverata nel reparto di rianimazione del Sant’Andrea di Roma, erano completamente consenzienti. Intanto, a Roma è scoppiata la curiosità per lo shibari, questa forma d’arte erotica giapponese. E al Pigneto c’è un circolo che ne impartisce lezioni. Ecco le ultime notizie.

Stefano Laforgia, conosciuto a Roma per aver aperto il primo negozio di accessori fetish, l’Alcova di Piazza Navona, e per tenere corsi di kinbaku, ha affittato l’Arci del Pigneto, nel quale, una volta, si è anche parlato dell’arte, ormai famosa, dello shibari. Alle lezioni di kinbaku, aveva anche partecipato lo stesso Soter Mulè. Il presidente dell’Arci Lazio, Giustini, ha spiegato che “Nella sede del Pigneto, pero’, non si tenevano corsi di Shibari, ma si è tenuta una singola lezione, del tutto teorica”. Il presidente Giustini non nasconde un po’ d’amarezza: “Noi abbiamo 150 circoli, in cui si tengono molte migliaia di iniziative ogni anno. Mai qualcuno che mi chiami per parlare di quello che facciamo con le nostre attivita’ nelle carceri, nei campi nomadi e a Villa Ada, con Roma Incontra il Mondo. No, mi chiamano solo quando succedono fatti di cronaca che toccano, seppure da lontano e marginalmente, l’Arci”.

 

 



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