News e Cronaca

Sarah Scazzi: le ultime notizie dall’udienza, Misseri in aula

È il giorno di Michele Misseri: domani tocca a Sabrina e Cosima. Ecco le ultime notizie dall'udienza.


Con l’udienza di oggi il processo sulla morte della 15enne di Avetrana, Sarah Scazzi, è entrato nella fase decisiva. Oggi, davanti alla Corte d’Assise di Taranto, si è presentato Michele Misseri, lo zio di Sarah Scazzi, reo confesso dell’omicidio della piccola di Avetrana. Per la procura però, Misseri avrebbe solo occultato il cadavere della nipotina, mentre le colpevoli dell’omicidio sarebbero Cosima e Sabrina Misseri. Il pm Pietro Argentino ha chiesto oggi di rigettare la richiesta dell’avv.Franco Coppi, il legale di Sabrina Misseri, di dichiarare inutilizzabili le parti dei verbali dell’incidente probatorio del 19 novembre 2010 nelle quali Michele Misseri accusa la figlia. Ma non solo, il pm ha anche chiesto alla Corte d’Assise  di dichiarare ‘manifestamente infondata’ la questione di legittimità costituzionale, che era stata posta in subordine dallo stesso Coppi. In poche parole, Coppi, il difensore di Sabrina Misseri, aveva chiesto di dichiarare inutilizzabili le parti del verbale dell’incidente probatorio del 19 novembre 2010 nelle quali Michele Misseri accusa del delitto la figlia Sabrina. Questa mattina in aula c’erano anche Sabrina e Cosima Misseri, mentre la madre di Sarah Scazzi è risultata assente.

Secondo il legale di Sabrina Misseri, nell’incidente probatorio il gip avrebbe dato un avvertimento troppo sintetico sulle conseguenze che avrebbero potuto provocare le dichiarazioni accusatorie verso terzi da parte di Michele Misseri, tenuto conto che l’incidente probatorio era stato fissato proprio perchè l’agricoltore intendeva accusare del delitto altre persone e non se stesso, come aveva fatto nelle precedenti settimane. Quindi Misseri non sarebbe stato messo al corrente del fatto che, accusando altre persone, sarebbe diventato testimone del processo di Sarah Scazzi. Misseri oggi potrebbe decidere anche di avvalersi della facoltà di non rispondere alle domande dei magistrati. Adesso la Corte si è ritirata in Camera di Consiglio per decidere sulla richiesta della difesa.

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