News e Cronaca

La storia di Matteo, ucciso da un’auto pirata mentre era al bar

La madre di Matteo torna a parlare contro l'investitore: "Trattatelo come un cane". Ecco le ultime notizie.


La storia di Matteo La Nasa, è una storia che ha commosso l’Italia intera. Il giovane è un’altra vittima innocente dei pirati della strada. È stato investito da un’auto  il 18 luglio del 2010 mentre era seduto al bar, a bere una Coca-Cola. Dopo sedici mesi di coma e di agonia, il giovane è morto. Oggi parla la sua mamma, Crocefissa Castiglia e se la prende con chi le ha portato via per sempre Matteo. La donna, il giorno della morte del figlio, disse: «Me lo ha ucciso il 18 luglio 2010 quella macchina che gli è piombata addosso dall’alto mentre lui era seduto al bar. Ma questa storia non finisce qui. Lotterò con tutte le mie forze affinché sia riconosciuto l’omicidio stradale. L’ho promesso a Matteo in punto di morte». Oggi torna a parlare, contro “l’assassino” del figlio: “Per i cani ci sono leggi più stringenti e anche una mobilitazione popolare più ampia. Non è possibile che queste non ci siano quando a morire sono i ragazzi”. È la disperazione di una mamma che non si è mai arresa, accanto a quel letto di ospedale, e vicino alla carrozzella del figlio, e che ha sperato fino all’ultimo, con tutte le sue forze, che Matteo potesse un giorno tornare alla vita di sempre, uscendo dallo stato di “coma vegetativo” dichiarato dai medici. Matteo non parlava, non camminava più ed era alimentato con la cannula.La donna ha dichiarato che l’investitore del figlio non ha mai fatto una telefonata alla loro famiglia, e aggiunge: «Matteo era un ragazzo dolce, generoso, che amava la vita. Un ometto meraviglioso. Il mio unico figlio maschio. Mi vengono in mente solo cose belle di lui».

Le ultime notizie, aggiornate in tempo reale, sul caso di Matteo La Nasa, potete seguirle anche su facebook, cliccando qui. 



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