Sanremo, viene arrestato: muore dopo un’ora in caserma
Un tunisino di 35 anni, fermato per possesso di droga, viene colto da malore e muore a breve tempo di distanza dall'esser stato portato in ospedale, si cerca di fare luce sulle cause della morte
Viene arrestato e muore nel giro di un’ ora, succede in Liguria, nei pressi di Sanremo, il morto è un tunisino appena arrestato per spaccio; l’uomo, Bohli Kaies un trentacinquenne sposato con una cittadina italiana e padre di due bambini, è stato arrestato in prossimità di un supermercato di Riva Ligure dai carabinieri della caserma di Santo Stefano a mare che l’hanno trovato in possesso di 100 grammi di droga, eroina o cocaina sembrerebbe. Secondo quanto riferito dalla pattuglia che ha compiuto il fermo, dopo averli visti l’uomo ha tentato di darsi alla fuga e di liberarsi della droga, ma è inciampato cercando di scavalcare un guard rail sulla via Aurelia ed è stato quindi facilmente raggiunto dai militari che dopo una breve collutazione gli hanno stretto le manette ai polsi, notando come apparisse decisamente molto agitato, caricandolo comunque sulla gazzella e trasportandolo al comando, non più distante di mezzo chilometro dal luogo dell’arresto. Una volta raggiunta la caserma Bohli, che già durante il tragitto aveva dato segni di malessere, s’accascia a terra in stato di incoscienza; sono le 19:35 quando i carabinieri fanno arrivare l’ambulanza che trasporta il tunisino all’ospedale di Sanremo, dove si spegnerà definitivamente alle 20:05, nello spazio di brevissimo tempo. Non è chiaro se l’uomo avesse ingerito della droga appena prima dell’arresto, al momento si possono fare solo ipotesi sulle cause del decesso; il procuratore di Sanremo Cavallone si è comunque recato all’ospedale per accertarsi dal medico legale che l’uomo non presentasse segni di maltrattamento, rilevando che portava addosso solo graffi e leggere ecchimosi, evidenti conseguenze dell’arresto movimentato a causa della sua stessa resistenza ai militari; al momento in Procura sono due i fascicoli sul caso: uno per indagare sul giro di spaccio in cui Bohli era coinvolto, l’altro per approfondire eventuali fatti oscuri legati al decesso.