Susy Carbone trovata morta in casa, il compagno annegato. L’amica di lei: “Alessandro era depresso”
Susy Carbone sarebbe stata uccisa dal suo compagno che poi si è tolto la vita gettandosi nel lago. Le ultime notizie da Rivalta con le parole di chi conosceva la coppia
RIVALTA (TORINO) – Una tragedia familiare ha sconvolto la comunità di Rivalta, alle porte di Torino. Giovedì 26 giugno 2025, Assunta Carbone, conosciuta da tutti come Susy Carbone, 54 anni, è stata trovata morta nella sua abitazione al secondo piano di una piccola palazzina in una zona residenziale poco distante dal centro storico del paese. A ucciderla, secondo la prima ipotesi investigativa, sarebbe stato il convivente Alessandro Raneri, 55 anni, che poi si sarebbe tolto la vita poche ore dopo, gettandosi nel Lago Grande di Avigliana.
Susy Carbone: l’omicidio in casa e il ritrovamento del corpo
A scoprire il corpo senza vita di Susy sono stati il fratello dell’uomo e un’amica della donna, Rosa. Dopo essere stati informati del suicidio di Raneri, i due si sono recati all’abitazione della coppia per avvisare Susy. Ma la donna non rispondeva al citofono. Solo grazie a un doppione delle chiavi, il fratello di Alessandro è riuscito a entrare nell’appartamento e a fare la terribile scoperta: il corpo della donna era ormai senza vita, riverso all’interno della casa.
Secondo quanto riferito dai carabinieri intervenuti sul posto, insieme alla magistrata Elisa Pazè della Procura di Torino, Susy è stata colpita a morte con un’arma da taglio. Presentava ferite in più punti del corpo. L’arma non è stata ancora ritrovata, ma gli investigatori ritengono possa trattarsi di un oggetto presente in casa al momento dell’aggressione.
Il suicidio e le indagini
Poche ore prima del ritrovamento del cadavere, alcuni testimoni avevano visto un uomo tuffarsi nelle acque non balneabili del Lago Grande di Avigliana, nel Torinese, a circa venti chilometri da Rivalta. Non è mai riemerso. L’allarme è scattato immediatamente e il corpo, già privo di vita, è stato recuperato dai vigili del fuoco di Grugliasco con il supporto di un elicottero e dei sommozzatori.
L’identità dell’uomo è stata confermata poco dopo: si trattava di Alessandro Raneri. L’ipotesi immediata è stata quella di un gesto volontario. Da quel momento, i carabinieri hanno ricostruito il legame con la compagna e, temendo il peggio, si sono messi in contatto con il fratello dell’uomo.
Susy Carbone e Alessandro: una relazione lunga sette anni
Susy e Alessandro stavano insieme da sette anni e convivevano da cinque. Lei era madre di un giovane di 27 anni, lui padre di una ragazza adolescente. Nessuno dei due figli viveva con loro. Lei lavorava come ambulante, lui era un elettricista che recentemente aveva trovato un nuovo impiego in una ditta di allarmi, con trasferte anche fuori provincia.
Secondo le testimonianze raccolte, tra cui quella commossa dell’amica Rosa, nulla faceva presagire un simile epilogo. «Non litigavano, lui era una persona molto tranquilla, pacifica. Lei era solare, sempre sorridente – racconta Rosa – Certo, lui aveva sofferto di depressione dopo aver perso il lavoro nel 2020, aveva smesso di curarsi per un lungo periodo. Ma recentemente, grazie a Susy, aveva ricominciato a seguire una terapia e sembrava più sereno. Aveva persino ricominciato a lavorare».
Le indagini sono ancora in corso per chiarire con precisione la dinamica e le motivazioni dell’omicidio. Al momento si ipotizza una lite scoppiata giovedì mattina tra le mura domestiche, ma non si conoscono ancora i motivi che avrebbero spinto Raneri a compiere un gesto così estremo. Ancora una volta, una donna viene uccisa tra le mura di casa da una persona che diceva di amarla.
Il femminicidio di Susy Carbone riapre con forza il dibattito su quanto ancora sia necessario fare per contrastare la violenza sulle donne e intercettare in tempo i segnali di un disagio che può trasformarsi in tragedia.