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Black out WhatsApp, ecco i motivi per il quale ieri non funzionava

Ieri c'è stato un black out totale di WhatsApp: ecco i veri motivi per il quale non funzionava


Ieri WhatsApp ha smesso di funzionare per diverse ore. Ecco i veri motivi del black out del servizio appena acquisito da Facebook. Ieri non funzionava a casa di un problema derivante da un semplice sovraccarico dei server. In quanti hanno ironizzato che la colpa fosse di Zuckerberg, che aveva appena acquistato il più famoso servizio di messaggistica al mondo, c’è stata un’amara delusione: non c’entra nulla l’acquisizione da parte di Facebook, o meglio, non direttamente. Si era pensato anche a un attacco hacker, ma nulla di tutto questo. In molti hanno pensato che il problema fosse solo loro, invece ha colpito tutto il mondo che utilizza questa applicazione. Nel tardo pomeriggio di ieri,  la popolare app di messaggistica ha smesso di funzionare per circa tre ore e mezzo in tutto il mondo. Intorno alle 21.30, la società ha annunciato tramite il suo account Twitter ufficiale di avere problemi ai server: ecco i motivi per il quale non funzionava. In seguito, intorno alle 23.50, WhatsApp ha comunicato di aver ripristinato il servizio. Secondo il sito di informazione tecnologica TechCrunch, il guasto potrebbe esser legato a un sovraccarico dei server causato dall’aumento del suo utilizzo e delle richieste di registrazione al servizio in seguito all’acquisizione di WhatsApp da parte di Facebook, TechCrunch riferisce di aver ricevuto già nella sera precedente, venerdì 21 febbraio, segnalazioni di malfunzionamenti da parte di utenti negli Stati Uniti, in India e Israele. Durante il black out improvviso di WhatsApp, altre applicazioni di messaggistica istantanea meno diffuse hanno comunicato di avere enormi difficoltà a gestire il carico imprevisto di richieste di registrazione. Insomma, niente hacker e niente complotti: i veri motivi per il quale ieri c’è stato il black out sono banali. Ieri WhatsApp non funzionava a causa del semplice sovraccarico dei server derivato dalle numerose registrazioni, soprattutto di utenti che lo hanno fatto in seguito alla notizia dell’acquisizione da parte di Facebook.



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