Roma, spari in strada: un morto nel quartiere Borghesiana
Notte di sangue in un quartiere della periferia romana: spari nella strada e un morto. La polizia indaga ma è chiaro che si è trattato di un agguato e non di un incidente
Serata di sangue alla periferia di Roma: verso le ore 20.00 di ieri, giovedì 27 marzo 2014, nel quartiere Borghesiana, un uomo è morto in strada sotto colpi di arma da fuoco. La sparatoria ha avuto luogo in via di Rocca Cencia intorno alle ore venti.
I mandanti (probabilmente due uomini) non sono ancora noti (sono scappati subito dopo aver freddato l’uomo) mentre è in corso l’identificazione della vittima da parte dei Carabinieri di Frascati che si stanno occupando del caso. Si tratta comunque di un italiano dall’età verosimilmente compresa tra i 35 e i 40 anni. Tanta la paura dei passanti: sono stati sparati in tutto 7 colpi di arma da fuoco. Un vero e proprio agguato quindi. L’uomo sarebbe stato freddato in prossimità di uno slargo antistante un inceneritore dell’Ama. Si era recato sul posto con la sua macchina. Si sospetta che gli assassini gli avessero dato appuntamento tendendogli una trappola. Appena sceso dalla macchina, i sicari gli hanno sparato contro sette proiettili. In terra sono stati trovati diversi bossoli che dovrebbero appartenere ad una pistola 7,65 o ad una calibro 38. L’ipotesi più gettonata è quella di un regolamento di conti finito male. I carabinieri indagano sul business dello sfruttamento della prostituzione visto che di recente in zona si sono verificati episodi di violenza collegabili proprio a questo racket.
A lanciare l’allarme sono stati alcuni passanti che hanno avvistato il corpo dell’uomo steso a terra vicino alla macchina (una Volkswagen Tiguan bianca). Una storia di violenza che rischiava di mettere in pericolo anche persone innocenti trovatesi a passare nel posto sbagliato al momento sbagliato. Un caso di cronaca che riaccende quindi anche la questione della sicurezza nelle strade di Roma, purtroppo troppo spesso teatro di episodi di violenza. Un problema che la capitale si porta dietro già dall’amministrazione Alemanno e con cui continua a fare i conti, soprattutto nelle zone più periferiche.
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