Attualità Italiana

Donna aggredita Metro B Roma, arrestato il colpevole

Una donna polacca urta involontariamente un uomo e lui reagisce con violenza, colpendola con un giornale sul volto. L’aggressione si è consumata all’interno di un vagone della linea B della metro capitolina, alla stazione Eur-Magliana.In base ai racconti di alcuni testimoni, pare che l’uomo, di 53 anni, dopo aver inveito contro la donna, e dopo […]


Una donna polacca urta involontariamente un uomo e lui reagisce con violenza, colpendola con un giornale sul volto. L’aggressione si è consumata all’interno di un vagone della linea B della metro capitolina, alla stazione Eur-Magliana.In base ai racconti di alcuni testimoni, pare che l’uomo, di 53 anni, dopo aver inveito contro la donna, e dopo averla colpita, avrebbe estratto dalla tasca un coltello.

Un altro uomo, un passeggero che aveva assistito a questo episodio di insensata violenza, è intervenuto per cercare di difendere la donna, ma appena sceso dal vagone è stato rincorso dall’aggressore ed è stato accoltellato al braccio sinistro.

L’assalitore è stato fermato per conto dell’Atac, da un agente di sicurezza, in servizio presso la stazione Laurentina. Infine è stato arrestato dai carabinieri con l’accusa di tentato omicidio.

Inevitabile ritornare con la mente a quel 12 ottobre 2010, in cui una donna aggredita in circostanze simili, sempre aventi come sfondo la metropolitana, morì dopo essere entrata in coma, per aver ricevuto un pugno al volto, in seguito ad una lite. Fortunatamente in quest’ultimo episodio l’epilogo è stato diverso, ma comunque di fronte a questi atti di violenza gratuita e di profonda arretratezza mentale, ancora una volta ritengo sia doveroso fermarsi a riflettere su quanto sia diventato normale rispondere con la rabbia e la brutalità anche di fronte alle cose più banali, come può essere una spinta data per caso, aspettandosi, tra le altre cose, che si rimanga indifferenti , con un atteggiamento di distacco e insensibilità, e laddove invece si riceve una risposta diversa, in cui si manifesta disaccordo e voglia di difendersi e difendere dall’ignoranza e dall’inciviltà, si possa addirittura rischiare la propria vita.

Giusy Cerminara



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