Attualità Italiana

Bossetti resta in carcere, chi resta fuori deve difendersi dalle calunnie

Il riesame ha deciso: Massimo Giuseppe Bossetti resta in carcere. Non si torna indietro. Parla intanto il collega di Bossetti accusato da Massimo di esser l'assassino di Yara Gambirasio


Ultime novità da Brescia dove i giudici del riesame hanno deciso: Massimo Giuseppe Bosetti resta in carcere, respinta per la seconda volta la richiesta di scarcerazione per il presunto assassino di Yara Gambirasio. Se Bossetti resta in carcere e continua a dire di essere innocente, chi vive fuori, deve difendersi. Già perchè Bossetti in questi mesi passati in cella, come abbiamo sentito dalle diverse intercettazioni rese pubbliche in questi giorni, ha puntato il dito contro un suo collega. Proprio per questo motivo le accuse contro Bossetti sono diverse e c’è anche quella di calunnia. Il signore, accusato da Bosetti, che avrebbe portato in qualche modo il suo dna nel posto in cui Yara è stata uccisa, ha parlato in questi giorni con i giornalisti anche se ha chiesto di non essere mostrato in tv. Lo abbiamo sentito ieri nel corso di una puntata di Pomeriggio Cinque e lo possiamo leggere sempre da ieri sulla rivista Giallo che ha raggiunto l’artigiano chiedendo un commento in merito a questa triste vicenda.

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Il muratore, collega di Bossetti, intervistato dai giornalisti di Giallo spiega che gli inquirenti hanno controllato i suoi spostamenti, hanno ricostruito quello che ha fatto il famoso 26 novembre 2010 e sono arrivati alla conclusione di cui dicevamo in precedenza. Il signore ha un alibi di ferro, non ha nulla a che fare con la morte della piccola Yara ma non riesce lo stesso a darsi pace. Il fatto che Bossetti lo abbia messo in mezzo lo ha sconvolto: come è possibile accusare un’altra persona di omicidio? Anche se Bossetti fosse innocente, perchè accusare un’altra persona senza avere uno straccio di prova?

Il signore accusato da Bossetti racconta di aver appreso dai giornali quello che l’ex collega diceva suo suo conto e ovviamente smentisce tutte le sue parole: dalla mania di guardare le minorenni al resto. Il racconto di Bossetti non ha nessun genere di verità, ribadisce l’uomo che conferma anche come le indagini gli hanno dato ragione tanto da portare i giudici a chiedere anche il reato di calunnia.

Ricordiamo come già scritto in apertura che il riesame ha bocciato la richiesta di scarcerazione portata dall’avvocato Salvagni per il suo assistito. Bossetti resta quindi in carcere.



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